Da settimane i Verdi sono fatti oggetto di accuse gratuite, di insulti e di vere e proprie aggressioni verbali da parte di esponenti politici e amministratori di Santa Sofia e dintorni a proposito della pista nera in Campigna.

L’ultimo caso si è registrato, sempre a Santa Sofia, nel corso del consiglio comunale aperto per discutere della bocciatura della pista.

Costoro, oltre a dimostrarsi privi di un minimo di buona educazione, dimostrano di essere sprovvisti di qualsiasi senso della misura istituzionale soprattutto quando lanciano accuse, fanno insinuazioni, istigano i cittadini addirittura contro altri rappresentanti delle istituzioni.

Queste cose possono avere gravi e incontrollabili conseguenze e quindi sarebbe intelligenza politica e buon senso che questi metodi venissero abbandonati.

E’ compito delle amministrazioni trovare le soluzioni ai problemi e non quello di istigare la gente.

In taluni casi abbiamo rilevato gli estremi della diffamazione, non vorremmo essere costretti ad agire in sede giudiziaria qualora questo metodo degli insulti e delle insinuazioni dovesse continuare.

Sono infine del tutto gratuite le accuse rivolte al Ministro dell’Ambiente che non è in nessun modo coinvolto in questa vicenda, che è di totale competenza di organi tecnici delle Amministrazioni coinvolte che, come dovrebbero ben sapere il sindaco di Santa Sofia e gli altri amministratori, agiscono in totale autonomia sulla base di valutazioni tecniche.

Dovrebbero sapere costoro che da tempo la legislazione vigente nel nostro Paese separa le attività  di indirizzo politico riservate agli amministratori da quelle di gestione esclusivamente riservate agli organi tecnici tra le quali rientrano le espressioni di pareri.

E’ pertanto assolutamente intollerabile questa campagna di disinformazione nei confronti di Verdi e ambientalisti in genere che hanno il solo torto di non pensarla come parte degli amministratori locali.

Il WWF sulla pista nera ha intrapreso una battaglia sacrosanta; i Verdi, come tanti cittadini che si sono schierati in questo periodo, rivendicano il diritto di schierarsi dalla loro parte in difesa del Parco.

Esecutivo Provinciale dei Verdi di Forlì-Cesena

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