I Verdi chiedono chiarezza e trasparenza sui tanti soldi spesi (euro 1.256.000) concessi a Sapro per la rottura dei rapporti fra Comune e Sapro

Cesena – Davide Fabbri, Capogruppo Consiliare dei Verdi di Cesena, interviene sull’area Sapro

I Verdi tornano sulla spinosa partita di una area importante, di ben 43 ettari di terreno (56 lotti), prevista da tempo come zona di insediamenti produttivi di iniziativa pubblica a Pievesestina, prevista da anni e mai realizzata, bloccata da tempo per l’inerzia di SAPRO spa (società pubblica per lo sviluppo delle aree produttive) e del Comune di Cesena.

Questa è la novità: La Giunta del Comune di Cesena va alla rottura definitiva dei rapporti con SAPRO, liquidando tale società con una somma ingente e ingiustificata (euro 1.256.000), senza coinvolgere e informare il Consiglio Comunale, calpestando gli impegni che la Giunta aveva preso con tutte le forze politiche presenti in Consiglio.

Il rapporto con SAPRO andava sicuramente chiuso prima, molto tempo fa, quando in diverse occasioni si è fortemente criticata l’inerzia di SAPRO sull’area di Pievesestina; infatti SAPRO, rispetto agli impegni assunti all’atto della sottoscrizione della Convenzione col Comune dell’ agosto del 2000, non ha portato avanti alcuna attività per la realizzazione dell’area industriale-artigianale di Pievesestina.

I Verdi sono d’accordo nel chiudere i rapporti con la società SAPRO di gestione dell’area, dato che Sapro non ha rispettato gli obblighi del convenzionamento col Comune, non ha rispettato le procedure, gli obblighi, i tempi nell’attuazione del comparto.

La cosa grave è che il Comune di Cesena, consapevole del forte ritardo nell’attuazione della convenzione da parte di SAPRO, consapevole che il contenzioso in atto è stato provocato da SAPRO, il Comune liquida ingiustamente SAPRO per euro 1.256.000 euro: questa la cifra che il Comune ha inteso sborsare per chiudere i rapporti politici-amministrativi con Sapro per l’area di Pievesestina.

La Giunta del Comune di Cesena pertanto copre le inadempienze di SAPRO (il Comune di Cesena è socio di Sapro, ha avuto diversi consiglieri di amministrazione in Sapro), non mettendo in atto le indispensabili azioni sulle responsabilità pesantissime di SAPRO sul mancato decollo dell’area produttiva, in quanto SAPRO è stata inerte per più di sette anni, è risultata inadempiente agli impegni della Convenzione sottoscritta.

Il Comune inoltre va allo snaturamento del PIP pubblico (il PIP è un piano insediamenti produttivi di iniziativa pubblica) previsto sull’area, tramite la costituzione di una nuova società di gestione, una società di trasformazione urbana, aperta agli imprenditori privati: il risultato è lo snaturamento del PIP pubblico, il risultato è che non si metteranno a disposizione degli operatori economici terreni urbanizzati a prezzi contenuti.

Il paradosso è proprio questo: Il Comune di Cesena, coprendo le responsabilità di SAPRO, chiude il rapporto con SAPRO, non chiedendo i danni a SAPRO per gli errori fin qui commessi ma liquidando a SAPRO – tramite la nuova S.T.U. Società di Trasformazione Urbana – una ingente somma ingiustificata (SAPRO doveva essere liquidata dei soli costi sostenuti per la progettazione del comparto, valutando al contempo un risarcimento del danno arrecato al Comune).

Cesena, 21 ottobre 2007