Mobilità sostenibile, piano del traffico, sicurezza stradale, priorità a biciclette e pedoni..

Parole … parole … parole… ma dalle parole ai fatti, ne corre!

Certo siamo tutti d’accordo se rimaniamo nell’ambito dei “massimi sistemi”: chi non si dichiara favorevole ad un ambiente più salubre e ad una migliore “qualità della vita” ??

Il fatto è che per arrivare a cambiare il “sistema” dobbiamo necessariamente passare da noi stessi e cambiare le nostre abitudini.

Una certa resistenza a modificare i propri comportamenti è del tutto fisiologica e non va contrastata con l’arroganza e la sufficienza, certo, ma neppure ci si deve rassegnare ad essa.

E’ su questo, secondo me, che ci si deve misurare in quanto amministratori e come tali – per il consenso ricevuto dai cittadini su un programma che prevedeva l’obiettivo della riduzione del traffico privato ecc.. – assumersi la responsabilità di azioni anche impopolari (nel breve termine) ma coerenti con il sogno (per noi è ancora tale) di una città che si riorganizza in maniera più moderna, più europea e soprattutto meno inquinata, rumorosa, congestionata, insicura.

Oggi assistiamo ad un clamoroso dietro-front rispetto ad un primo piccolissimo passo nella direzione detta sopra, avviato pochi mesi fa.

Non parlo delle tariffe della sosta : basta guardare alla proposta fatta dai Verdi per vedere che l’aumento programmato sarebbe stato molto più basso di quello poi voluto da Sindaco e maggioranza.

Per chiarezza (e per l’assunzione di responsabiltà richiamata) va detto che è stata da noi condivisa l’impostazione tariffaria più alta perchè era in linea sia con i criteri-base di una seria politica di regolamentazione della sosta ai fini di un disincentivo all'(ab)uso dell’auto sia con quanto avviene nelle città a noi vicine.

Detto questo però va chiarito subito che abbiamo penato non poco per evitare che venisse realizzata solo questa parte del piano del traffico dato che l’intento vero (e lo dimostra  il dietro-front di oggi sulle zone a traffico limitato) era semplicemente quello di “fare cassa” mentre a noi premeva avviare tutto il pacchetto di misure che – completato e rafforzato – avrebbe portato Forlì ad una mobilità veramente più sostenibile.

Il pacchetto prevede(va): il potenziamento del trasporto collettivo, la messa in sicurezza dei percorsi per pedoni e ciclisti partendo dalle scuole (progetto “Andiamo a scuola a piedi”), interventi sulla distribuzione delle merci (i veicoli commerciali sono un problema nel problema!) e tanto altro…

Tanto altro che ora rimarrà sulla carta e nei sogni nostri e di (tanti?) altri cittadini.

Noi non ci stiamo e siamo pronti a rilanciare la sfida del rinnovamento della nostra città che si merita di recuperare una qualità ambientale fin troppo mortificata.

S. Morelli


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