Apprendo dalla stampa che il capogruppo del Partito Democratico sfrutta la ghiotta occasione dell’emergenza campana per giustificare le scelte fatte dal suo partito e dalla giunta provinciale e comunale sui rifiuti.

Parla di sistemi avanzati e di Europa moderna, ma confonde la raccolta differenziata porta a porta con la raccolta multimateriale il cui unico risultato è la preselezione di combustibile per l’inceneritore.

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La scelta lungimirante sarebbe il porta a porta

Alessandro Ronchi, capogruppo Verdi in Consiglio Comunale a Forlì


1 commento

fausto pardolesi · 14 Gennaio 2008 alle 11:16 am

Il Presidente della Provincia Bulbi a ruota del capogruppo PD in comune di Forlì Errani, approfittano dell’emergenza rifiuti in Campania per evidenziare la bontà delle loro scelte.

Occorre fare chiarezza non possiamo fare passare le loro affermazioni sotto silenzio o ancor peggio le repliche del centrodestra che propugna altrove la politica dello smaltimento e da noi parla di riciclo e recupero.

La corretta gestione della questione rifiuti passa per le fasi dettate dalla Unione Europea: Riduzione – Riutilizzo – Riciclo – Recupero, non si parla di incenerimento.

Questa pratica dovrebbe essere marginale e allo stato è di fatto superata da una gestione a freddo delle frazioni non riciclabili di rifiuto.

Nei nostri territori la raccolta differenziata langue a una quota di poco superiore al 30% con una qualità scadente dovuta al metodo dei cassonetti stradali in cui spesso le diverse materie vengono mischiate.
Quanto del raccolto in modo differenziato venga effettivamente avviato al riutilizzo non è dato di sapere.

Dove la raccolta porta a porta è avviata (Forlimpopoli, Reggio Emilia, Parma per fare alcuni esempi) si raggiungono percentuali di oltre il 70% di materiali puliti da avviare ad un ottimo riutilizzo.

Noi dobbiamo raggiungere su tutto il terrritorio quei livelli mentre invece stiamo triplicando la potenzialità di un inceneritore che a quelle quote percentuali sarebbe sovradimensionato.

Bulbi parla di coinvolgimento della comunità nel confronto.
Tralascia di raccontare che in tutte le sedi in cui si è pubblicamente discusso del problema le voci che si sono levate sono state unanimi in dissnso con la strada imboccata.
La richiesta era e rimane una sola: spingere sulla raccolta differenziata porta a porta perchè ognuno si faccia carico con il proprio impegno di gestire la tematica rifiuti in modo corretto, generando lavoro impresa e economia ambientalmente sostenibile.
Di seguito dimensionare gl iimpianti per lo smaltimento della parte residuale.

Le politiche ambientaliste non sono segnate dai NO come gli interessi lobbistici che in questi giorni le mettono all’indice vogliono far credere ma sono propositive nel segno di una visione dell’interesse generale e non del vantaggio dei pochi che sono pronti a trarre il massimo miope profitto.

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