PIANO FAUNISTICO VENATORIO DELLA PROVINCIA : UNA SONORA BOCCIATURA DELLE PRETESE DI BULBI E DEI SUOI AMICI CACCIATORI SUI TERRENI DEL DEMANIO REGIONALE.

Stiamo ai fatti : la Regione , finalmente , ha rispedito al mittente il tentativo della Giunta provinciale di Forlì –Cesena di aprire alla caccia una gran parte del demanio forestale non compreso nel Parco Nazionmale delle Foreste Casentinesi.

Il tentativo di Bulbi e compagnia è sorprendente : benché i territori nei quali si può sparare in provincia siano superiori di gran lunga a quelli consentiti dalla legge, che prevede che almeno il 20% del territorio sia sottratto alla caccia, si pretendeva di inserire fra i territori nei quali si può sparare anche il demanio con un espediente degno del partito delle doppiette così ben rappresentato sia dallo stesso Bulbi, sia dal suo finto avversario Bartolini.

Infatti la contabilità pro doppiette inseriva e contabilizzava fra i territori in cui non si può sparare aree urbane, industriali e simili, aumentando così artatamente la superficie sottratta alla caccia e, per “ricompensare “ gli amici cacciatori aggiungeva come aree aperte alle doppiette i terreni demaniali.

Da anni noi Verdi, insieme con le associazioni ambientaliste , stiamo denunciando questo penoso tentativo di fare favori alla lobby degli sparacchia tori e finalmente la regione ha preso il coraggio a due mani e ha fatto solo il proprio dovere, seppure ancora in modo del tutto insoddisfacente.

Adesso i soliti pro caccia dovunque e comunque, a cominciare da Bartolini, grideranno che la regione ha ceduto agli ambientalisti ma tutti loro, a cominciare da lui stesso e dal suo amico di doppietta Bulbi, dovrebbero sapere che non si possono promettere cose tipo aprire la caccia nel demanio che la legge e le direttive regionali non consentono.

Nella delibera regionale si legge :

di dare atto che, in relazione agli obblighi discendenti dall’applicazione della disciplina nazionale e regionale indicati in premessa, la Provincia di Forlì – Cesena dovrà provvedere alle necessarie modifiche del Piano Faunistico-Venatorio, secondo l’iter previsto dalla L.R. 8/1994, ivi compresa la relativa valutazione di incidenza

di cui alla L.R. 7/2004, come segue:
– individuazione di ulteriori aree da destinare alla protezione della fauna fino alla concorrenza della percentuale minima del 20% della superficie agrosilvo- pastorale totale;
– istituzione, in termini di compensazione, di zone di protezione della fauna selvatica in altri territori provinciali di particolare rilevanza a fini conservazionistici;
– inserimento di tutto il patrimonio forestale precluso all’esercizio venatorio, in considerazione dell’elevato grado di naturalità che lo caratterizza, in Oasi di protezione della fauna.

E’ una cosa che apprezziamo senza dimenticare però che la Regione non ha ancora definito come prevede la legge 194 le aree contigue al Parco Nazionale e che dovrebbe averlo fatto da molti anni e che in queste aree contigue devono essere inserite e compresi i terreni demaniali finora esclusi dal parco per lelcaratteristiche e qualità ambientali che possiedono.