Il contributo dei Verdi

E’ senza dubbio importante che il Sindaco abbia formalizzato un’ampia proposta denominata “progetto centro storico” con la quale l’Amministrazione intende adottare numerose misure con l’obiettivo dichiarato di porre termine all’abbandono e agli altri problemi che lo stanno condannando al degrado, a cominciare dal traffico.

Si tratta però di un progetto che non ci piace, che consideriamo insufficiente e arretrato, con obiettivi dichiarati che vengono contraddetti dai progetti stessi di cui si compone o dalle singole azioni, spesso estemporanee e non basate su analisi e proposte definiti, oppure concordate preventivamente in luoghi estranei a quelli dati per il pubblico confronto, come il nuovo parcheggio al san Domenico o l’accordo di programma per il parco del Ronco e relativo cemento.

I Verdi per la costituente ecologista di Forlì hanno redatto un corposo documento di 14 pagine che esamina punto per punto le proposte del Sindaco che invieranno alla giunta e a tutti i partiti.

Ne riassumiamo di seguito alcuni degli aspetti di maggiore criticità :

Non è questo il modo con cui si fa consultazione : essa di fatto si è tramutata in una esposizione di una sorta di canovaccio i cui contenuti non sono definiti, ciascuno può interpretarli come vuole o desidera, con l’intento di accontentare la maggiore platea possibile.

Le c.d. agende 21 sono un ricordo lontano, non c’è un luogo del confronto, nel quale le proposte, prima di essere concluse si confrontano con altre idee , propositi, interessi, si è cercato il plebiscito con un questionario la cui opportunità istituzionale è tutta da dimostrare, mentre le modalità europee di confronto e consultazione sono state ignorate del tutto.

Asserire che si costituirà una cintura verde rendendo inedificabili e fruibili le aree libere limitrofe al convento di via della Ripa significa solo rispettare il dettato della legge urbanistica regionale che fin dal 1978 ne stabilisce la inedificabilita assoluta . Caso mai sarebbe interessante capire come è stato possibile invece stendere tanto cemento in centro storico negli anni passati.

Per il traffico e la mobilità si continua con i metodi di prima . Con i Verdi nella maggioranza del sindaco Masini fu fatto il tentativo di rendere più ecologicamente sostenibile il traffico nel centro ( e non solo ) e venne predisposto e faticosamente approvato fra mille resistenze, un nuovo piano del traffico e della sosta, la cui attuazione venne ostacolata in tutti i modi dalla stessa maggioranza e compromessa da scelte estemporanee adottate per rispondere alle richieste di alcune categorie economiche, fino al punto di provocare l’uscita dei Verdi dalla giunta e dalla maggioranza

Purtroppo mentre di quel piano tuttora vigente nei fatti ci si dimentica, continuano le stesse azioni riguardanti sosta, parcheggi, gratuità dei parcheggi in centro il sabato e in periodo natalizio, si aprono alle auto nuove strade, si abbandona di fatto ogni iniziativa riguardante le scuole ecc.

Forlì , che si è rivelata tetragona ad ogni innovazione in materia di mobilità avrebbe richiesto che una nuova rinascita potesse fondarsi su analisi approfondite, obiettivi avanzati, proposte scientificamente definite .

Si è scelta una linea diversa, quella di buttare il cuore oltre l’ostacolo, della indicazione di una articolazione di soluzioni la cui somma forma un disegno all’apparenza unitario e anche suggestivo, più per la indubbia bravura di chi lo racconta rispetto ai suoi reali contenuti.

Si è definita così una sommatoria di soluzioni alcune delle quali configgono con gli obiettivi dichiarati, cercando di tenere tutto insieme e di ottenere il consenso di tutti senza mettere in campo scelte nette come è avvenuto in altre città, ad esempio Firenze, capaci di operazioni coraggiose, con pedonalizzazioni estesissime e espulsione delle auto da una città che non può vantare né i parcheggi né la consuetudine all’uso delle bici né la limitata dimensione di Forlì.

Nuovi parcheggi in centro, nuove aree inedificate usate per portare ancora le auto nella città configgono con l’idea di ridurre il traffico e di liberare la città, di incentivare l’uso dei mezzi pubblici e di sostenere l’uso della bici, configgono col proposito di “liberare l’aria” e con i propositi di ridurre l’inquinamento da traffico motorizzato, che invece ogni posto auto incentiva e promuove.

Oggi è un fondamentalista dell’automobile, un energumeno dell’asfalto, come diceva Antonio Cederna, di uno sviluppo senza qualità, chi propone nuovi parcheggi nel centro storico.

Parcheggi a corona

Si propongono nuovi parcheggi in assenza di considerazione per concetti basilari ed elementari che indicano che i parcheggi sono fonte e generatori di traffico.

Molti i posti auto che sono disponibili nei Parcheggi (4.400) a cui si aggiungono quelli su strade e viali e anche su piazze ( es piazza Duomo o piazza Ordelaffi, piazza Morgagni, piazza Solieri) non indicati nella diapositiva come parcheggi, tanti da poter affermare che una diversa previsione della loro utilizzazione renderebbe inutile realizzarne altri.

Anche le questioni legate al traffico sono una scienza, ma le operazioni previste sono il frutto di decisioni estemporanee e improvvisate.

L’impressione è che si tenda semplicemente ad aumentare i posti macchina così sono tutti contenti. Operazione miope e in contrasto con ciò che si fa nelle altre città europee.

Il parcheggio della stazione è l’esempio più significativo di quanto sopra detto , è sempre pienissimo e la sua realizzazione ha pure ridotto l’interesse ad usare i bus urbani che pure passano tutti dalla stazione, disincentivandone l’uso e conseguentemente riducendo la possibilità di migliorare il servizio.

Per Piazza Guido da Montefeltro la demolizione del parcheggio, una grande vittoria dei Verdi, i soli a chiederlo da più 26 anni non può essere però vanificata da un altro progetto irreversibile che continui a portare traffico in centro, che non sarebbe più possibile abbandonare praticamente per altre decine di anni, pregiudicando anche per il futuro soluzioni diverse e migliori.

La decisione, costosissima, concordata con la Fondazione Cassa dei Risparmi, assurta ormai ad un ruolo di governo della città che non le è proprio, va invece ribaltata secondo lo schema sopra descritto : si individui una soluzione temporanea che non comprometta il futuro e dopo la demolizione intera del parcheggio e della barcaccia, si realizzi su metà dell’area verso nord un giardino, mentre sulla metà dell’area verso via Andrelini si realizzi un temporaneo parcheggio a raso, destinato ad essere sostituito anch’esso dal giardino non appena saranno mature le condizioni.

Dovrebbe essere previsto, come parcheggio di interscambio, l’utilizzo dell’ex foro boario e dello scalo merci ferroviario, adottando in tal caso una immediata variante al Piano. Lo scalo merci è stato finora un servizio per la città e dovrebbe essere trasformato, un volta perduta la sua originaria funzione, in un altro servizio per la città.

Navette per il centro

I tracciati dei 2 bus sulla mappa rendono evidente che molti dei problemi esistenti sono dovuti alla scelta confermata di mantenere tutti i quattro corsi principali con senso unico in entrata.

I due percorsi sono comunque da rivedere facendo sì che il bus raggiunga e connetta altri luoghi di interesse, frequentati anche da persone che utilizzano abitualmente il mezzo pubblico, consentendogli di giungere in adiacenza a piazza Cavour, nel piazzale Solieri, nei pressi del nuovo campus universitario e della casa di riposo di via Andrelini nonché del San Domenico.subordinando gli spazi destinati alle auto a quella del bus.

Piste ciclabili e zone pedonali

A Forlì non esiste una rete di piste ciclabili. E’ necessaria una politica che metta i ciclisti al centro delle attenzioni, che riconosca il loro particolare status di soggetti più vulnerabili, che sappia considerare fra i ciclisti i bambini, gli anziani, persone che devono avere più diritti di tutti gli altri .

I ciclisti devono diventare, soprattutto in centro, i re della strada, la loro mobilità deve diventare prioritaria rispetto agli altri modi di trasporto e devono sentirsi ovunque protetti e difesi.

L’incentivazione dell’uso della bici si fa contrastando il traffico motorizzato , penalizzandolo e non lasciando alla valutazione della polizia urbana il tema mobilità ciclistica : significherebbe abdicare ad una funzione di governo, non capire che, ad esempio è privo di senso assimilare ovunque il ciclista alle auto.

Zone pedonali e ZTL

Le città ormai adottano molteplici misure coordinate di contrasto del traffico veicolare e per garantire qualità della vita, sicurezza, qualità dell’aria.. A Forlì si rinuncia sia all’ allargamento della ZTL sia alla realizzazione di un’ampia area interamente pedonalizzata, chiusa dunque permanentemente al traffico, consentendo normalmente il solo mercato ambulante., definendo nuove modalità di consegna delle merci, con mezzi non inquinanti, possibilmente elettrici.

Si condivide la proposta di realizzare finalmente anche a Forlì, sebbene con circa 15 anni di ritardo, i varchi con telecamera .

Parchi urbani

Per il così detto Parco del Ronco non esiste un progetto unitario che programmi le azioni in quel territorio che interessa 4 comuni.

Contestiamo il metodo dell’accordo di programma, della negoziazione con i privati a cui farà seguito una variante urbanistica, della parzialità della proposta che riguarda solo la sponda forlivese e non i territori degli altri 3 comuni interessati, della rinuncia ad una pianificazione pubblica preventiva che deve dettare le regole generali di uso del territorio, comprese le valutazioni di impatto e di compatibilità delle previsioni con l’ambiente naturale e l’ecosistema fluviale.

Parco sul Montone : è il metodo da seguire, senza un metro cubo di cemento aggiuntivo, è stato realizzato con molti Km di piste e con molti ettari di terreno rinaturalizzati e messi in sicurezza .

Riqualificazione urbana

Si tratta di una indicazione di problemi e di alcune possibili soluzioni : in ogni caso occorre impedire che vi siano ulteriori interventi che compromettano spazi liberi da sempre, edifici e complessi meritevoli di tutela , capaci di costituire occasioni di vera riqualificazione, diversa dalle colate di cemento che hanno contraddistinto l’azione delle amministrazioni scorse.

E’ del tutto assente una rigorosa ricognizione di tutte le questioni aperte al fine di formulare una ipotesi generale di utilizzo di spazi, edifici, aree di carattere strategico o di interesse nel centro o nelle sue immediate adiacenze.

conclusioni

Queste prime considerazioni, che consegnamo in forma scritta, non essendo stato individuato né un luogo né una modalità per fare osservazioni e avanzare proposte, sono un primo contributo critico ad una discussione che avremmo voluto ancora aperta e capace di confronto.

L’esperienza di questi due anni purtroppo ci dice che così non sarà , pertanto esse costituiranno la base per le nostre azioni di contrasto nei confronti di quelle che riteniamo sbagliate effettuate dalla Giunta, atteso che tutto ciò che finora si è potuto vedere non può godere del nostro favore , sia per i modi con cui è stato formulato sia per l’arretratezza , la negatività e la carenza di molte delle proposte.

Forlì, 29 luglio ’11

Verdi per la costituente ecologista di Forlì

UN PROGETTO CENTRO STORICO CHE NON CI PIACE

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