balzani marcia pace

Tre giorni fa abbiamo scritto un comunicato nel quale, stigmatizzando la denuncia anonima nei confronti del Sindaco ci chiedevamo, con una domanda palesemente retorica, se essa non avesse per caso a che fare con l’ASL unica e con le posizioni, condivise dai Verdi, di Balzani sul progetto portato avanti dalla Regione e dalla componente “tortello magico” del suo partito.

Lo abbiamo fatto in totale solitudine, mentre assistevamo all’assordante silenzio di coloro che adesso si scagliano contro l’isolamento nel quale sarebbe caduta Forlì.

Vorremmo sapere da costoro se la ricetta che proponevano fosse quella di acconciarsi ai dictat e alle politiche regionali e di tacere e accondiscendere alle vergognose vicende degli sprechi intollerabili dell’aeroporto, del malaffare riguardante Sapro, degli affari nascosti dietro la via Emilia Bis o delle vergognose operazioni riguardanti i rifiuti per l’inceneritore di Hera che potranno rendere inutili tutte le politiche di raccolta differenziata messe in atto dal Comune.

Non siamo stati certo teneri noi con Balzani o con i suoi assessori , di cui abbiamo attaccato decisioni e scelte quando le abbiamo considerate sbagliate, ma ora il volteggiar di corvi ci impone di prendere le distanze da questo modo di fare politica così come abbiamo preso le distanze dalla cultura dei dossier, delle denunce anonime, del discredito, operazioni che abbiamo più volte subito, spesso ad opera delle stesse manine o manone che hanno anonimamente steso la denuncia .

Balzani sbaglia, deve ricandidarsi, deve assumere di fronte alla città l’impegno di continuare la battaglia contro quei poteri opachi che ha denunciato anche oggi.

5 anni fa sapeva bene a cosa sarebbe andato incontro, che sarebbe stata durissima, che le incrostazioni ( siamo buoni è Natale !) della vecchia consorteria di poteri sarebbero state difficili da contrastare e ancor più da mettere nell’angolo.

Ha ripetuto ancora oggi di aver vissuto 5 anni di solitudine : l’ha in gran parte scelto, non cercando la collaborazione di quanti come lui avevano a cuore gli stessi problemi, ben sapendo dove c’erano persone leali ed animate da spirito civico e dove invece fossero interessi o malcelate ipocrisie.

Ora ha, rispetto a 5 anni fa , un maggiore sostegno da parte dei cittadini che hanno visto che il suo operato, criticabile quanto si vuole, è però improntato al solo interesse per la cosa pubblica.

Ci pensi dunque, sempre la politica, come la intendiamo noi Verdi è sacrificio, è dedizione, è coraggio, è solitudine e sappiamo bene che l’unico riconoscimento che può derivare da tutto ciò non va mai molto oltre la pace della propria coscienza.

Questa scelta ci appare tanto più incomprensibile quando leggiamo della intenzione di voler continuare con la politica, anzi di sceglierla più che il lavoro. Vorremmo sapere da dove pensa di poter incidere, da quale posizione o ruolo ritiene di poter portare avanti le proprie idee, a meno che non ci sia un’altra puntata che ancora non conosciamo.

Non ci eravamo ancora posti il problema del come affrontare le prossime elezioni amministrative, combattuti come siamo stati in questi anni fra la condivisione delle grandi battaglie sopra indicate e la totale avversione nei confronti di scelte per noi importantissime sul piano ambientale, culturale e della mobilità, che ci hanno costretto a prese di distanza dure e nette.

Ma questo poco importa in questo momento, l’unica cosa che non vorremmo più vedere è la riproposizione di personaggi, ceti politici, interessi che hanno così tanto danneggiato Forlì negli anni e che, almeno con Balzani, nonostante le differenze di fondo su temi per noi essenziali, sappiamo non essere sul tappeto.

Forlì, 23 dicembre 2013

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