scrive un interessante e lucido post il caro amico Francesco Martone a proposito dell’intervista al Manifesto di Rino Formica, un vecchio uomo politico socialista di grande spessore. Vi invito a leggere entrambi, post e intervista. Francesco : Ho letto or ora l’intervista fatta al Manifesto da Rino Formica, socialista (e poi dice i socialisti, vituperati e messi all’indice della serie). L’ho letta e da allora ci sto riflettendo. Perché finalmente leggo parole nette, chiare. Un’analisi cogente sui rischi che stiamo correndo tutti. Questo agosto, caldo, si sta consumando lentamente, proprio quando si pensa che la guardia sia bassa, che il peso dell’anno che ci portiamo sulle spalle meriti una pausa. Così, si consumano le crisi ed i governi balneari di un tempo. Così si pensa di poterla fare franca, un agosto di qualche anno fa cacciando a colpi di idranti rifugiati da uno stabile di Piazza Indipendenza, oggi lasciandoli sotto il sole cocente sul ponte della nave di salvataggio di Open Arms. Così ci si accapiglia per guadagnarsi un titolo sui giornali, o ci si fa il bagno, magari nuotando nelle acque alte come il grande Timoniere. Questo agosto, torrido, rischia di aprire la porta al nostro incubo. Qualora la crisi di governo, agitata e imposta dal ministro dell’interno portasse ad elezioni anticipate, stando così le cose, rischieremmo di precipitare davvero in uno scenario ungherese. E basta con sto scenario sudamericano, basta con questi colonialismi d’antan, siamo in Europa, culla della civiltà giuridica e politica qualcuno direbbe. E l’Ungheria, la Polonia e compagnia cantando sono in Europa, anche se forse non meriterebbero. L’incubo allora, invoca mosse precise, scelte nette. Formica spera in un messaggio del Presidente alle Camere, ultima spiaggia prima della guerra civile. Che guardate mica c’è bisogno di spararsi per trovarsi in una guerra civile. Un messaggio alle Camere sulla crisi democratica e istituzionale, che potrebbe poi innescare una presa di posizione della UE, come con la Polonia. Una procedura di infrazione che potrebbe venire in aiuto a chi ha ancora a cuore la Costituzione e la democrazia. Noi, appunto. Noi che facciamo parte della cosiddetta società civile, che difendiamo i diritti umani, i diritti ed il diritto. Che siamo accanto e nei movimenti sociali. Terribile quel che dice Formica dei sindacati che vanno a incontrare chiunque li inviti, Salvini incluso. Tremenda la diagnosi sullo stato di salute dei corpi intermedi già fiaccati di loro, ed oggi sbriciolati sotto il colpo di maglio del populismo e dellìautoritarismo. Aspettarsi un colpo di reni dai partiti che hanno a cuore la Costituzione? quelli che si contendono il nulla, spaccati tra di loro o al loro interno? O forse davvero è giunto il momento di dire la nostra noi attivisti e attiviste, persone che si impegnano per il bene comune? Superare le nostre divergenze, andare oltre il nostro “piccolo” o la nostra “comfort zone”? Questo agosto, caldo, potrebbe essere il mese dove si sciolgono le speranze, sotto il sole cocente che cuoce e scioglie ghiacciai e ci ricorda una delle grandi sfide che dobbiamo affrontare. O che cuoce la pelle di chi attende di poter sbarcare in una terra sicura. O che brucia definitivamente la carta dei padri Costituenti. Oppure che scioglie le noste differenze e diffidenze e finalmente ci fa sentire uniti, un blocco unico e compatto che si mobiliti, che scenda in piazza, che faccia barricate reali o virtuali pr evitare che l’incubo si materializzi definitivamente. Prima che sia troppo tardi.

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