NTERVENTO DEI VOLONTARI VERDI PER SALVARE I PLATANI AVVELENATI DI SAN LORENZO
A fronte del recentissimo atto vandalico che mediante trapano e veleno ( non ancora individuato) con cui sono stati avvelenati 11 platani a San Lorenzo lungo la strada provinciale del Rabbi abbiamo potuto constatare che nessun soggetto pubblico che abbia titolarità sulle piante in questione ha fatto nulla, dopo l’intervento di dei Carabinieri forestali.
Non si è mosso il Comune che ha competenze sul Verde pubblico, è stata del tutto assente la Provincia che pure è proprietaria della strada, non si sono visti i tecnici dell’osservatorio fitosanitario.
Nessuno di costoro ha ritenuto che si potesse e dovesse fare un tentativo per cercare di salvare quei maestosi alberi, elemento storico e paesaggistico tutelato dalla stessa Soprintendenza.
Constatata assenza e latitanza di tutti, un gruppo di Verdi di Forlì, acquisiti alcuni pareri tecnici, si è recato sul posto per mettere in atto un estremo tentativo di salvare quegli alberi.
Non si conosce al momento la natura del veleno impiegato dai delinquenti che hanno compiuto l’atto criminale e quindi la velocità con cui potrà aggredire le piante tanto da farle morire e sperando che non sia riuscito a comprometterne totalmente le funzioni vitali i volontari lo hanno aspirato interamente con grosse siringhe.
La sostanza velenosa è stata raccolta in attesa di essere analizzata per individuarne la natura, composizione e grado di tossicità.
Successivamente in ciascun foro è stata iniettata dell’acqua cercando di lavare la cavità e di fare uscire ogni residua gocci della sostanza velenosa.
Infine con una pompa a mano si è proveduto a indirizzare un getto di aria all’interno dei fori per asciugarli ed espellere i liquidi residui.
“Abbiamo fatto ciò che abbiamo potuto, – hanno dichiarato i Verdi – sostituendoci all’inerzia degli organismi pubblici e speriamo di essere riusciti a fare qualcosa di positivo”
“E’nostro impegno cercare di salvare gli alberi dalle azioni di distruzione che troppo spesso taluni mettono in atto, comprendendo fra costoro anche quei soggetti pubblici che per inettitudine e disinteresse continuano a segare alberi a tutto spiano pur dovendoli tutelare”
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