L’acquisizione da parte del Comune dell’area dell’ex Zuccherificio Eridania di Forlì è certamente una buona notizia. Se è vero che il Comune abbandonerà definitivamente l’ipotesi scellerata di aggiungere altro cemento e lasciare al verde i suoi 16 ettari di estensione, si tratterà di una vittoria della città e di chi da anni propone di tutelarne il patrimonio naturale e storico.

Due cose però ci preme sottolineare. E’ importante che gli edifici di elevato valore storico vengano messi in sicurezza e ripristinati, per realizzare un progetto di archeologia industriale di qualità.

Quest’area è già un polmone verde, un’oasi piena di vita che è unica, e ci preoccupa leggere che il Sindaco voglia puntare sulle energie rinnovabili in quella zona. Con tutti gli edifici pubblici e privati che dobbiamo ancora coprire di pannelli solari, pensare di tagliare un bosco per consumare altro suolo non è certamente una buona idea.

Ancora peggio quella di Ascom di spianare gran parte del verde per fare un’altra area per concerti, facendo ulteriore concorrenza a Piazza Saffi e ignorando le altre zone già adatte come l’ex Mangelli o la fiera.

E’ ovviamente corretto ripulire la zona dai rifiuti e dagli oggetti pericolosi, ma certamente occorre lasciare parte dell’area allo stato naturale, che è il modo migliore per ottenere benefici in termini di qualità dell’area e biodiversità.

Ci associamo quindi alla proposta delle associazioni per la tutela del patrimonio storico di realizzare un progetto, coinvolgendo esperti di architettura e naturalisti, che permetta di coniugare questi due fondamentali aspetti di quest’area, valorizzandola senza snaturarla, nel vero senso della parola.

Qualunque altra idea che trasformi un polmone verde in grande campetto sportivo sintetico non sarebbe infatti una riqualificazione, ma una gravissima ed inutile perdita di valore per tutta la città.

Categorie: Generale

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.