Avevamo anticipato la nostra preoccupazione alcuni giorni fa, temevamo che anche ai pini di via Corelli venisse fatta una potatura a “sfumatura alta” che secondo gli esperti di questo tipo di alberature è dannosa per le piante a cui viene applicata.

Avevamo suggerito alla Amministrazione di osservare le indicazioni proprio degli esperti che si occupano di pini, che, fra le altre cose, sostengono che le potature vadano limitate solo alle parti secche, evitando di tagliare non solo le grosse branche ( come è avvenuto anche qui ) ma anche i rami più sottili con gli apici verdi, conservando la morfologia della chioma.

Non capiamo perché non si voglia dare ascolto a chi di pini se ne intende né comprendiamo perché, a fronte di una molteplicità di incarichi di ogni tipo assegnati dalla Amministrazione, quest’ultima non trovi le poche risorse necessarie per dotarsi della consulenza di un esperto specializzato proprio in materia di pini.

Si dirà che già tra le fila del Comune sono presenti straordinarie professionalità in materia di verde così come assolutamente competenti sono i tecnici incaricati dalla Amministrazione del censimento e della verifica della stabilità degli alberi.

Siamo convinti che tutti costoro sono sicuramente dotati di competenze per fare i lavori assegnati, che ci permettiamo di dire sono assai diverse da quelli specialistici, mirati, di chi ha studiato a fondo e che si occupa costantemente di una particolare specie arborea la cui bellezza fa il paio con la propria delicatezza.

In poche parole se ho problemi alla vista non vado da un ortopedico : sono entrambi medici ma ciascuno di essi è in grado di affrontare con competenza solo specifiche patologie. Lo stesso in edilizia : non affideremmo mai ad un ingegnere che si occupa di prefabbricazione il restauro di un monumento storico!

Avevamo fatto cenno in precedenza alla particolare forma della chioma dei pini, simile a quella dell’ala di un aereo, la cui morfologia consente di resistere con efficacia anche ai venti più forti. Alterarla, con potature fatte proprio per motivi di sicurezza, riduce la capacità propria degli alberi di resistere ai venti più forti, ottenendo paradossalmente un risultato peggiore di quello che si era ricercato, riducendo la sicurezza.

Sono carenze queste che non smetteremo di sottolineare e mettere in evidenza tanto più, apprendiamo dalla stampa, che l’Amministrazione intende mettersi in cattedra per insegnare, il prossimo 9 marzo, ai privati cittadini come si potano gli alberi dei propri giardini, a norma di regolamento.

Sarà un fatto sicuramente positivo ma ci permettiamo di insistere : si sieda anch’essa sui banchi e chiami degli esperti di fama a relazionare sui pini, ne trarremmo tutti dei vantaggi, sia per l’alto numero di esemplari di quella specie arborea  presenti sul territorio e sia anche per i tanti inutili conflitti fra cittadini dovuti in gran parte a luoghi comuni e assenza di adeguata conoscenza.

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