Sara Londrillo (AVS): Inevitabile dopo il pasticcio del Governo il rinvio alla Corte di Giustizia Europea il decreto su ‘paesi sicuri’ alla EU

La notizia che il tribunale di Bologna abbia rimandato il decreto sui “paesi sicuri” del Governo alla Corte di Giustizia Europea era ampiamente prevedibile, visto il pasticcio creato dal Governo.
Il tutto nasce da un cittadino del Bangladesh che ha impugnato il rifiuto della sezione di Forlì-Cesena della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.

La sentenza del tribunale di Bologna non ha nulla di ideologico, come vogliono far credere Salvini e il Governo, ma è ineccepibile dal punto di vista Costituzionale ed Istituzionale: in materia di immigrazione e di protezione internazionale l’Italia è tenuta ad applicare il diritto europeo, e non può decidere in contrasto con le normative UE.

In particolare in merito al famoso elenco dei “paesi sicuri” il dubbio è che la Meloni abbia voluto solo aprire un fronte di scontro con l’Unione Europea, a scapito della vita di persone in situazioni di potenziale pericolo.

Affinché un paese possa essere definito sicuro valgono due principi fondamentali: occorre che lo sia in tutto il suo territorio e soprattutto per tutti: il richiedente non deve trovarsi in una condizione di discriminazione in base al sesso, alla lingua, alla religione o alla sua opinione politica, condizione personale o sociale.

Tornando al caso della sentenza, può un paese che condanna fino all’ergastolo chi ha rapporti sessuali o affettivi con persone dello stesso sesso essere considerato sicuro?

La destra al Governo è responsabile di questo guaio: ha scritto ben 8 decreti leggi dedicati al tema dei migranti e altri 20 articoli sul tema dell’immigrazione in 15 provvedimenti che si occupano d’altro.

Anche lo strattagemma per guadagnare tempo di inserire il Decreto Paesi Sicuri all’interno del Decreto Flussi tramite un emendamento del Governo è una forzatura antidemocratica.

Il tutto terminato nella pagliacciata dei Centri di permanenza per i rimpatri  in Albania, un enorme spreco di denaro pubblico.

Tutto questo è stato completamente inutile anche se lo si guarda con il freddo obiettivo di allontanare l’Italia dal resto del Mondo, come dimostra l’aumento del fenomeno migratorio.

Sara Londrillo,

Capolista Alleanza Verdi e Sinistra per le elezioni regionali nel collegio Forlì-Cesena.

Categorie: Generale

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