Informazioni da siti internet selezionate per una potenziale periodica rassegna stampa sull’educazione sanitaria o comunque pertinente alle tematiche ambientali secondo un’impostazione scientifica.
Mal di testa: è utile la melatonina”(Viversani & belli – 24 settembre 2004)
Ricercatori hanno osservato livelli alterati di melatonina nelle persone che soffrono di cefalee a grappolo, mal di testa con o senza aura, emicranie mestruali e croniche. I pazienti, trattati per tre mesi con melatonina, hanno riportato una riduzione dei sintomi e dell’uso di farmaci analgesici. Lo studio è stato pubblicato su Neurology.
Dieta mediterranea, stile di vita e mortalità a 10 anni nelle persone anziane
(JAMA 292: 1433-1439, K.T.B. Knoops et al – 22 settembre 2004)
http://jama.ama-assn.org/cgi/reprint/292/12/1433.pdf
Lo studio longitudinale HALE (Healthy Ageing: a Longitudinal study in Europe) ha valutato l’impatto della dieta mediterranea da sola e di questa dieta associata all’esercizio fisico, ad un consumo moderato di alcool e all’assenza di tabagismo, sulla mortalità in una coorte europea di 1.507 uomini e 832 donne in apparente buona salute, di età compresa tra 70 e 90 anni. La dieta mediterranea, il consumo moderato di alcool, l’attività fisica e l’assenza di tabagismo sono risultati associati a una riduzione della mortalità globale (hazard ratio rispettivamente di 0.77, 0.78, 0.63 e 0.65) dopo correzione per fattori che comprendevano l’età , il sesso e l’indice di massa corporea. Risultati analoghi sono stati osservati per quanto riguarda la mortalità legata a coronaropatia, patologia cardiovascolare e cancro. La combinazione dei 4 parametri di stile di vita faceva diminuire la mortalità per tutte la cause di confondimento fino a un hazard ratio di 0.35. In totale, alla mancata adesione a questo stile di vita sano erano attribuibili il 60% della mortalità globale, il 64% della mortalità coronarica, il 61% dei decessi di origine cardiovascolare e il 61% dei decessi per cancro.
“Clicca la medicina giusta”
(Panorama – 7 ottobre 2004)
Il portale www.partecipasalute.it aiuta i cittadini a fare le scelte giuste e ad accorgersi dei conflitti di interesse che si nascondono dietro le informazioni fornite da alcuni mass media. Questo sito è nato dalla collaborazione tra associazioni e comunità medico-scientifiche.
“Bambini: il pesce li aiuta anche a scuola”
(Viversani & belli – 8 ottobre 2004)
Studi condotti negli USA e nell’Irlanda del Nord hanno osservato che la carenza di Omega 3 porta a disturbi dell’apprendimento e dislessia. Il pesce grasso (trota, salmone, aringhe, sgombro) è ricco di Omega 3, necessari per lo sviluppo delle cellule cerebrali. I neuroni creano ‘legami’ con altre cellule, importanti ai fini dell’apprendimento e della memoria.
“Epilessia, si riscopre la dieta come terapia”
(la Repubblica Salute – 16 settembre 2004)
Recenti studi pubblicati su Lancet, Neurology e Epilepsy Behavior confermano la vecchia ipotesi che una dieta povera di carboidrati e ricca di proteine e grassi sia in grado di controllare l’epilessia e, in alcuni casi, anche di curarla.
“Metti un po’ di peperoncino nella tua vita”
(Viversani & belli – 22 ottobre 2004)
Il peperoncino rosso mantiene elastici i vasi sanguigni, favorendo la vasodilatazione grazie al contenuto di vitamina PP. Contribuisce quindi ad abbassare la pressione. Questa spezia è anche ricca di acidi grassi polinsaturi, sostanze che combattono l’eccesso di colesterolo e di trigliceridi. Il peperoncino esercita inoltre un’azione fibrinolitica.
“Aghi contro l’emicrania”
(Panorama – 1 aprile 2004)
Ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Center (New York) hanno diviso 401 pazienti con emicrania cronica in due gruppi: il primo è stato curato con terapie tradizionali, il secondo ha ricevuto, in aggiunta, anche 12 trattamenti di tre mesi con agopuntura. I pazienti di quest’ultima categoria hanno avuto mal di testa per 22 giorni all’anno in meno, con un consumo di farmaci ridotto del 15%. Tale studio è stato pubblicato sul British Medical Journal.
“Dolce con il cuore”
(Viversani & belli – 7 novembre 2003)
Una ricerca, condotta dall’Università di Glasgow e dall’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), sostiene che il cioccolato fondente porta ad un aumento del 20% del tenore degli antiossidanti nel sangue, molecole che proteggono il cuore e riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Per non diminuire la potenzialità degli antiossidanti è necessario non consumare, insieme al cioccolato, il latte intero. Lo studio è stato pubblicato su Nature.
– Troppi Latticini Aumentano il Rischio di Tumori del Testicolo
“Frutta secca riabilitata”
(Corriere Salute – 2 novembre 2003)
Una ricerca, condotta da Loma Linda University (USA) e pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha dimostrato che il consumo di mandorle porta ad una diminuzione del colesterolo totale e di quello ‘cattivo’ (LDL), mentre determina un aumento di colesterolo ‘buono’ (HDL). Uno studio statunitense ha invece rilevato che il consumo di noci, un paio di volte alla settimana, riduce del 50% la probabilità di morte improvvisa. L’importanza di questo alimento è legata all’azione dell’acido alfa-linolenico, che controlla il ritmo cardiaco, prevenendone le irregolarità pericolose.
Verde e giallo per la testa”
(Corriere Salute – 28 marzo 2004)
Uno studio giapponese (durato 16 anni), condotto su 40.000 persone, ha dimostrato che il consumo giornaliero di vegetali diminuisce il rischio di ictus ischemico del 27%. Anche l’emorragia cerebrale si è ridotta del 30-32%. Il ruolo protettivo di tali alimenti è dovuto al contenuto di sostanze antiossidanti (vitamine B1, B6, C, E, betacarotene) e alla capacità che hanno di ridurre la pressione sanguigna. Lo studio è stato pubblicato su Stroke.
“Una ragione in più per mangiare fragole e asparagi”
(Corriere Salute – 18 aprile 2004)
Un motivo che deve spingere le persone a consumare fragole e asparagi è la loro ricchezza di folato. Uno studio condotto dal Mario Negri (MI) ha confrontato le abitudini alimentari di 507 ricoverati per infarto miocardico con quelle di 478 persone, con caratteristiche simili, ma ricoverate per altre ragioni. I dati indicano che un elevato consumo di folato, di vitamina B6 è inversamente associato col rischio di infarto.
“Se prendi un antistaminico…”
(Starbene – aprile 2004)
Uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal sostiene che il succo di pompelmo interferisce con il metabolismo di antistaminici, ansiolitici, antidepressivi e antiepilettici aumentandone gli effetti.
Allattamento materno e pressione arteriosa nell’infanzia. Studio ALSPAC
(Circulation 2004; 109: 1259-1266, Richard M. Martin)
http://circ.ahajournals.org/
L’allattamento materno è stato associato a una riduzione della mortalità cardiovascolare, senza che siano stati chiaramente stabiliti i meccanismi fisiopatologici. In una coorte prospettica (ALSPAC), sono stati esaminati a 7 anni un totale di 7.276 bambini nati a termine tra il 1991 e il 1992. Sono stati ottenuti dati completi in 4.763 bambini. Le pressioni sistoliche e diastoliche dei bambini allattati sono risultate più basse di 1.2 mmHg e di 0.9 mmHg rispetto a quelle dei bambini non allattati al seno. Le differenze in termine di pressione persistono dopo correzione per i parametri sociali, economici e materni.
L’allattamento si associa a una riduzione della pressione arteriosa nell’infanzia.
“Colesterolo sotto controllo con il betaglucano”
(Vivere sani & belli – 26 marzo 2004)
Si chiama betaglucano ed è una fibra solubile ottenuta dall’avena o dall’orzo, che può aiutare a ridurre il tasso di colesterolo nel sangue e a bilanciare i picchi ematici di glucosio. Dopo i risultati positivi registrati sulle cavie in laboratorio, l’Unione Europea ha finanziato un progetto di ricerca triennale per sviluppare nuovi prodotti alimentari arricchiti con betaglucano e valutare come i consumatori li accoglieranno.
“Biancospino per i piccoli disturbi del cuore”
(la Repubblica Salute – 25 marzo 2004)
Gli estratti di biancospino (foglie, fiori) sono in grado di migliorare la sintomatologia nelle persone affette da scompenso cardiaco congestizio di secondo grado. Uno studio, condotto su 143 persone (72 uomini, 71 donne con età media di 64,8 anni), riporta i risultati positivi ottenuti con questo prodotto. Ai pazienti, per 8 settimane 3 volte al giorno, sono state somministrate 30 gocce di estratto di biancospino o placebo. Il trattamento ha determinato un miglioramento sia della tolleranza allo sforzo fisico, che dei valori della pressione sanguigna. La ricerca è stata pubblicata su Phytomedicine.