I Verdi della Provincia ringraziano il consigliere provinciale Stefano Brigidi per il rigore manifestato durante tutta la vicenda del piano rifiuti e per il costante riferimento nei suoi atti e nei suoi voti alla posizione del partito a cui appartiene, posizione chiaramente esplicitata dai Verdi al momento delle elezioni e anche dallo stesso congresso provinciale tenutosi nel 2004 subito dopo la consultazione elettorale.
In merito a talune dichiarazioni apparse sulla stampa nell’ultimo periodo i Verdi intendono precisare che la coalizione è stata stabilita dagli accordi fra le forze politiche prima delle elezioni e che la maggioranza è state definita dal voto degli elettori a cui il progetto politico complessivo è stato presentato, progetto e che come è noto è costituita da soggetti che hanno culture e sensibilità diverse che generalmente vengono definite una ricchezza. (clicca su continua per leggere il resto dell’articolo)
Proprio su queste basi e con la chiarezza e la lealtà che li contraddistingue i Verdi hanno portato in dote alla coalizione il 3,8% dei voti contribuendo al successo del centrosinistra.
Le modalità con le quali si sta nella coalizione sono state ugualmente definite al momento della sua costituzione, sulla base di un documento sottoscritto da tutti i segretari provinciali dei partiti politici nel quale è scritto a chiare lettere che il metodo da seguire è la ricerca del generale consenso e che in ogni caso è garantito il dissenso su singoli atti.
Altro punto importante dell’accordo è stata la decisione comune di garantire una rappresentanza politica nelle giunte ad ogni partito che conquistava almeno un consigliere.
Per noi non è cambiato nulla, quella è la coalizione, quelle sono le regole e riteniamo fuori luogo i tentativi di “alzare l’asticella”
messi in atto da oltre un anno.
Facciamo osservare infine che la regola invocata in queste ore per dire che non saremmo più in maggioranza sembra esistere solo per i Verdi, essendo ormai numerose ( e fisiologiche ) le differenziazioni nelle coalizioni a cominciare , ad esempio, da quella che riguarda la costruzione delle case popolari di Forlì in via Girolimini che trovano al fermissima opposizione della Margherita di cui nessuno si sogna di proporre la cacciata dalla maggioranza.
Forlì, 6 marzo 2007