Oggetto: Interpellanza in merito al sequestro del cantiere dell’ex Molino di Palazzo Malatesta, a seguito di ritrovamenti archeologici, per la realizzazione di una lottizzazione residenziale di 28 appartamenti, area di fronte all’Istituto Lugaresi di Cesena
Premesso che:
in data 3.7.2008 – ma solo ora il sottoscritto ne è venuto a conoscenza – il Tribunale di Forlì ha emesso un decreto di sequestro preventivo di un importante cantiere della città di Cesena: è il Comparto Ex Essiccatoio e dell’ex Molino di Palazzo Malatesta, posto di fronte all’ingresso dell’Istituto Lugaresi, in via Canonico Lugaresi.
La proprietà intestataria della lottizzazione è la società Carducci srl del legale rappresentante Franco Dall’Ara (società che costruisce e vende appartamenti), società legata all’impresa di costruzione “La Collina” dell’imprenditore Dall’Ara Franco, società legata – a sua volta – allo studio Beta dell’ing. Ninfo Bellavia.
I Verdi di Cesena (attraverso il lavoro prezioso di segnalazione del consigliere di Quartiere Gabriele Valentini e attraverso le interpellanze in passato del sottoscritto in Consiglio Comunale) da tempo avevano segnalato presunti abusi commessi nel suddetto cantiere, i cui lavori erano iniziati il 10 luglio del 2006, attraverso un Permesso di Costruire rilasciato dal Comune di Cesena in data 14 giugno 2006 (Permesso di Costruire n. 132 del 2006).
Il progetto edificatorio iniziale prevedeva l’ingiustificata e deprecabile demolizione sia dell’ex Essiccatoio che del limitrofo Molino di Palazzo Malatesta (demolizioni avvenute nell’estate del 2006), l’assenza di salvaguardia e valorizzazione dei reperti e ritrovamenti archeologici facilmente ipotizzabili in loco, la realizzazione – al posto dell’ex Essiccatoio ed ex Molino – di 28 alloggi residenziali da edificare e da vendere a prezzo di mercato: pertanto il Comune di Cesena ha autorizzato una modifica irreversibile dell’aspetto architettonico e ambientale di un importante angolo di città.
I Verdi di Cesena hanno segnalato alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna con sede a Bologna, e alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna (del Ministero per i Beni e le Attività Culturali) possibili abusi relativi alla demolizione – asportazione illegittima di rinvenimenti archeologici importanti dell’Ex Molino Palazzo, un Molino Malatestiano.
Tali segnalazioni hanno consentito alla diverse Sopraintendenze di chiedere al Comune di Cesena la sospensione dei lavori edili e di emettere prescrizioni per la realizzazione di una campagna di scavi archeologici (realizzata dalla ditta Akanthos) per ricercare eventuali manufatti collegabili al Molino Malatestiano; tale campagna di scavi pare abbia portato al rinvenimento di importanti strutture del Molino Palazzo Malatestiano, sia in laterizio che in legno: resti in muratura riferibili al Molino di Palazzo, gallerie e canalette che portavano l’acqua del canale della Compagnia dei Molini a Grano di Cesena, per azionare le pale degli impianti dei molini; l’acqua, una volta superate le macine, proseguiva il suo percorso passando sotto il ponte di San Martino verso i Molini di Serravalle e della Gualtiera, per ricongiungersi al Fiume Savio.
Pare inoltre che, a fronte del ritrovamento delle gallerie che introducevano l’acqua al Molino Palazzo, non sia stata ritrovata la galleria di scarico della stessa; secondo alcune fonti storiche, tale galleria si trovava sotto l’Essicatoio per tutta la sua lunghezza.
Questi ritrovamenti sarebbero dunque, sia per il loro valore scientifico e storico-testimoniale, sia per dimensioni e localizzazione dei manufatti in adiacenza ad una area verde di proprietà comunale, un sicuro arricchimento culturale della memoria del territorio e del panorama architettonico-archeologico-ambientale della nostra città.
Da sottolineare il fatto che il Comune di Cesena è il principale attore della vicenda, in quanto è sia il soggetto principale nella gestione urbanistico-edilizia del territorio, che l’ente pubblico propositore di servizi culturali alla città.
Con la presente interpellanza, si chiede pertanto al Sindaco di Cesena:
· Quali abusi sono stati commessi all’interno del comparto ex Essiccatoio – ex Molino palazzo
· Le motivazioni che hanno portato la Procura della Repubblica ad emettere un decreto di sequestro preventivo dell’area
· Quali sono gli importanti rinvenimenti archeologici ritrovati
· Come verranno salvaguardati e valorizzati i reperti archeologici rinvenuti (è stato ritrovato – ad esempio – un albero ligneo di trasmissione con cerchiatura in ferro che andrebbe restaurato in laboratorio e valorizzato in loco)
· Quale è il parere del Comune di Cesena in merito alla elaborazione di possibili varianti progettuali indicate dagli Istituti di tutela (Soprintendenze), al fine di salvaguardare e valorizzare i reperti archeologici ritrovati.
Distinti saluti
Cesena, 25 ottobre 2008
Davide Fabbri
Capogruppo Consiliare dei Verdi a Cesena