Il penoso sfoggio di costosissime auto d’epoca fatte transitare attraverso le città martoriate dalla alluvione, in quartieri in cui migliaia di cittadini che hanno perso tutto, non è solo la dimostrazione di insensibilità di amministratori, organizzatori e partecipanti ma è anche l’anticipazione di un modello di ricostruzione che ricalca quello dello sviluppo nemico dell’ambiente che ci ha portato al disastro.
Il percorso ancora sporco di terra è stato lavato e tirato a lucido ignorando le fogne ancora otturate, generando altro fango che si è riversato ancora una volta sulle case e sulle attività che già erano state pulite a fatica dai proprietari e dai volontari.
Era questa la priorità del Comune di Forlì, in una situazione di emergenza? E chi pagherà il lavoro necessario per ripristinare i nuovi danni?
Dopo il green washing questa amministrazione si è inventata il mud washing, che potrebbe dare il nome a una nuova modalità di gestione dell’emergenza fatta di improvvisazione e di pulizia di facciata, ignorando questioni urgenti più volte segnalate dai cittadini e dai volontari.
Mentre passavano le auto scintillanti nel quartiere c’erano ancora cantine e cortili pieni di fango, in alcuni casi anche con animali rimasti intrappolati, ormai diventati un problema sanitario.
Ferrari, Maserati, Bugatti, MG, Jaguar sbattute volgarmente in faccia a persone che hanno perso l’auto e non sanno come fare ad andare al lavoro o dall’altra parte della città per servirsi del centro di assistenza spostato alla fiera.
Il centro di assistenza agli alluvionati ai Romiti non era forse una soluzione pratica ai problemi dei residenti? Quale grado di sensibilità dimostra l’aver trasferito l’attività lontano dalla zona, aggravando la situazione di anziani e persone private della propria auto?
Visto quanto accaduto con la Mille Miglia, sarà il caso di ripensare alle spese del comune già programmate: sarebbe uno schiaffo a chi ha perso tutto sprecare altre centinaia di migliaia di euro, ad esempio per l’installazione di nuove luminarie natalizie, come avvenuto negli anni passati.
Si investano piuttosto in qualcosa di tangibile e duraturo, che aiuti le attività e i residenti delle zone colpite.
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