A otto mesi dall’alluvione, Forlì è una città ferita, la ricostruzione procede a rilento, i soldi promessi non sono arrivati se non in minima parte e le procedure per l’accesso alle poche risorse messe a disposizione sono oltremodo complesse e costose.

Come se tutto ciò non bastasse, i forlivesi hanno dovuto subire la beffa di una passerella elettorale degli esponenti del governo, venuti a spiegarci che in realtà sta andando tutto bene e che il supporto garantito alla Romagna è stato eccezionale.           
A presiedere la cerimonia la Presidente del Consiglio Meloni, che otto mesi fa aveva promesso ai romagnoli che sarebbero arrivati risarcimenti al 100% e in tempi brevi, salvo poi tradire e dimenticare questi impegni attraverso gli incredibili ritardi nella nomina del Commissario, lo stanziamento di risorse insufficienti e distribuite nell’arco di anni, la predisposizione di procedure farraginose per l’accesso ai ristori per famiglie e imprese e, da ultimo, l’incredibile rifiuto di inserire nella finanziaria 2024 nuovi fondi per la Romagna alluvionata.

 

A farle da spalla il Sindaco Zattini, che in estate giurava solennemente agli alluvionati di essere pronto ad andare a Roma al loro fianco a protestare nel caso i ristori non fossero arrivati e che oggi invece preferisce mettere in scena l’ennesima passerella elettorale, descrivendo una Forlì che esiste solo nella sua immaginazione e spendendosi in lodi sperticate al governo per una presunta vicinanza alla città che è l’unico ad avere riscontrato.

            
Forse Zattini è distratto o non conosce bene i fatti, visto che da mesi rifiuta di recarsi nei quartieri alluvionati e di incontrarsi con i propri concittadini vittime del fango. 

Solo un Sindaco totalmente inconsapevole della situazione potrebbe del resto trovare il coraggio di vantarsi dell’operato di un’Amministrazione che, nel momento di maggior bisogno, è di fatto scomparsa dai radar e che si è “distinta”, per così dire, dapprima per la gestione confusa della fase emergenziale, poi per l’incredibile pasticcio (a tutt’oggi irrisolto) sulle donazioni per le vittime del fango e, costantemente, per il disinteresse rispetto a ogni azione che potesse agevolare gli alluvionati alle prese con le complesse procedure di ristoro e il difficile ritorno a una normale quotidianità.

 

Gli unici esclusi dal gran galà elettorale sono stati i diretti interessati, gli alluvionati, presenti a centinaia in piazza Saffi, nonostante la pioggia e il freddo intenso, a chiedere rispetto e dignità e a denunciare le tante promesse tradite.      
A essi va tutta la nostra vicinanza e l’impegno a batterci con ancora più forza per la ricostruzione del nostro territorio e per l’arrivo dei ristori a tutti coloro che ne hanno diritto.

I gruppi consiliari Pd, Forlì e co., Movimento 5 Stelle ed Europa Verde Forlì-Cesena

Categorie: Generale

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