Ci sono almeno tre ragioni che rendono Luca Bartolini, candidato di An alle elezioni regionali, uno tra i più invotabili in questa tornata elettorale.
La prima riguarda la sua appartenenza politica, la seconda il fatto che si dichiari apertamente cacciatore e che solo per questo chieda il voto, la terza perché pretende di disporre per la sua “passione” di beni che appartengono a tutti e cioè del demanio forestale regionale.
Le povertà delle proposte politiche-culturali di Bartolini non richiedono alcun commento: gli elettori hanno tutti gli elementi per la loro valutazoione. Ciò che reputo però intollerabile è che egli prometta demagogicamente ai cacciatori, a cui chiede il voto, di poter entrare a fare le loro stragi in boschi e prati demaniali, di proprietà della intera collettività in cui per legge è preclusa la caccia, in aree nelle quali da decine di anni la fauna selvatica ha trovato rifugio al riparo delle doppiette.
I cittadini, negandogli il loro voto, hanno una occasione in più per dire basta alla barbarie della caccia.
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