Intervento di Davide Fabbri Consigliere Comunale dei Verdi di Cesena

Ieri sera in un Consiglio Comunale di Cesena deserto di pubblico è stata approvata una importante delibera di richiesta di partecipazione di soggetti privati per il decollo di una nuova società (la S.T.U.) per la gestione del P.I.P. di Pievesestina-San Cristoforo di Cesena.

I Verdi hanno votato contro la delibera, argomentando ampiamente la loro posizione.

La scelta politica della Giunta è devastante, è ingiustificata sotto il profilo politico, non fa giustizia della realtà delle cose, serve solo da un lato a coprire le responsabilità di SAPRO spa per il mancato decollo dell’area e dall’altro per tentare di uscire da una situazione di stallo, realizzando un intervento a forti spinte speculative.

La soluzione proposta dalla Giunta di Cesena per l’attuazione del Comparto produttivo tramite Società di Trasformazione Urbana aperta ai privati, è una cosa grave e negativa, che fa suscitare politicamente molto stupore e molto sconcerto.

L’area in questione è una delle aree piu’ vaste e complesse mai trattate da SAPRO spa e dal Comune, di ben 43 ettari di terreno (56 lotti), prevista da tempo come zona di insediamenti produttivi di iniziativa pubblica, prevista da anni e mai realizzata, bloccata da tempo per inerzia di SAPRO spa e del Comune di Cesena.

Il rapporto con SAPRO andava sicuramente chiuso prima.

Nel corso degli anni si è consentito, come se nulla fosse, a Società immobiliari di entrare nell’area PIP di insediamento pubblico.

Attualmente la società IRO spa con sede in Forli detiene il 47% delle aree del comparto.

La società IRO spa assieme ad altre Società e privati proprietari delle aree – proprietari della quasi totalità delle aree del comparto – – GIMO gruppo Immobiliare spa – la ditta Tulipani SRL –  si sono fatte rappresentare dal noto politico locale (ex Assessore Regionale) nonche’ dottore commercialista Vittorio Pieri.

La Giunta di Cesena, pur di uscire da una situazione di stallo indecorosa, che perdura da anni, è disposta a far decollare l’area a tutti i costi, ingigantendo i prezzi per i futuri assegnatari dei lotti, snaturando il principio ispiratore del PIP, che è il seguente: espropriare le aree a prezzi contenuti, assegnare i lotti agli aventi titolo tramite bando a prezzi non speculativi, piu’ bassi rispetto a quelli di mercato.

Il dramma e il paradosso è che a Pievesestina – in questo comparto – i prezzi di assegnazione dei lotti saranno i piu’ alti di tutta la città.

Come mai le associazioni di categoria non prendono posizione?
Come mai le organizzazioni economiche, imprenditoriali e sindacali non si fanno sentire?
Tali enti non sono preoccupati sul fatto che le aree verranno messe a disposizione delle aziende a prezzi speculativi?
Il loro silenzio è alquanto sospetto.

Nella scelta politica della Giunta si prevede l’abbandono dei rapporti fra Comune e SAPRO spa, dato che Sapro non ha rispettato gli obblighi del convenzionamento col Comune, Sapro non ha rispettato le procedure, gli obblighi, i tempi nell’attuazione del comparto – inerzia durata piu’ di sette anni.

Al tempo stesso il Comune di Cesena, consapevole del forte ritardo nell’attuazione della convenzione da parte di SAPRO, consapevole che il contenzioso in atto è stato provocato essenzialmente da SAPRO, il Comune liquida SAPRO attraverso la STU, con un milione e 256.000 euro, soldi ingiustificati.

La Giunta copre le inadempienze di SAPRO, poiche’ il Comune è uno dei soci di maggioranza relativa della società SAPRO; il Comune di Cesena ha sempre avuto componenti nel C.D.A. della Sapro; la Giunta va a tutelare a prescindere gli amministratori di SAPRO, non mettendo in atto le indispensabili azioni sulle responsabilità pesantissime degli amministratori di SAPRO sul mancato decollo dell’area produttiva.

L’inerzia di Sapro ha provocato un grave danno alla economia del territorio e di tutte le imprese intenzionate a collocare a Pievesestina le loro attività: Sapro infatti non ha mai attivato le previste procedure di esproprio relative alla Convenzione SAPRO-Comune dell’agosto del 2000.

Cesena, 23 novembre 2007