25 APRILE : ANCHE I VERDI IN PIAZZA CON LA STORICA BANDIERA CON CUI INVOCARONO L’UNITA’ D’ITALIA A PONTIDA
Una piazza Saffi gremitissima ha reso onore ai martiri caduti per la libertà di tutti ed ha celebrato degnamente la Liberazione.
Anche i Verdi hanno voluto, ancora una volta, essere presenti ricordando gli eventi che hanno ridato dignità all’Italia e si sono trovati a loro agio fra i democratici forlivesi con cui hanno stretto una alleanza solida, fondata su valori condivisi.
I Verdi hanno dispiegato sotto il lampione dove i nazifascisti appesero gli eroi della resistenza forlivese un grande tricolore di m.3 x 2, già in passato utilizzato per sottolineare momenti cardine per la tenuta democratica del nostro paese.
Infatti lo stesso tricolore venne issato simbolicamente dai Verdi a Pontida nel 2003, invocando l’unità d’Italia, quando il Governo Lega – Forza Italia tentò di modificare in modo negativo la Costituzione.
Anche adesso la nostra Costituzione è minacciata, sotto 2 profili : il primo riguarda i diritti fondamentali delle persone e l’uguaglianza di tutti i cittadini negati dalla Lega a chi è straniero o ha un colore diverso della pelle, il secondo riguarda l’Unità d’Italia messa a repentaglio dalla richiesta di Veneto, Lombardia e, purtroppo anche di Emilia Romagna, per una autonomia differenziata che creerà ancora maggiori e insopportabili disuguaglianze fra le zone ricche e quelle più svantaggiate del Paese.
Per questo il grande tricolore è stato ancora una volta esposto in un luogo simbolo, quello della nostra riconquista della libertà.
I Verdi però, come tutti gli altri cittadini non hanno potuto fare a meno di rilevare l’assenza degli esponenti dei 2 principali partiti che sostengono il candidato di centrodestra Zattini, i leghisti e i fratelli d’ Italia.
Evidentemente non hanno capito che se loro oggi possono fare tutto ciò che fanno è grazie al sacrificio di chi si battè per la libertà di tutti.
Non sappiamo se sono andati ad un’altra manifestazione, quella dei nostalgici a Predappio, è certo però che non c’erano.

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