AVS sul Gasdotto SNAM: il tracciato ora viene deviato, smentita l’assoluta rigidità del progetto.

I lavori per il gasdotto Sestino-Minerbio continuano a sollevare criticità di varia natura, confermando la miopia di un investimento che, oltre a essere in contrasto con gli obiettivi di transizione ecologica, si sta rivelando sempre più problematico per i territori che tocca. Dopo le preoccupazioni espresse sul piano sismico, idrogeologico e ambientale, emerge ora con forza la prospettiva di impatti negativi su aree di interesse storico e culturale.

Nei giorni scorsi, lungo il tracciato del gasdotto nella zona di Diegaro (Cesena), sono stati rinvenuti reperti di epoca romana, tanto da rendere necessaria una modifica del percorso del gasdotto. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio sta approfondendo la natura dei ritrovamenti, che potrebbero fornire nuove conoscenze sul passato del nostro territorio, ma la necessaria modifica del tracciato rivela già ora una verità scomoda: quella che era stata presentata come un’infrastruttura con un percorso rigido e non modificabile può invece subire deviazioni, quando si ritiene opportuno.

Questa vicenda solleva due questioni rilevanti. La prima riguarda l’impatto complessivo di quest’opera, che continua a dimostrarsi problematica sotto molteplici aspetti, mentre rimangono un mistero i benefici per il territorio. La seconda riguarda la tanto sbandierata “impossibilità di deviazioni” del tracciato, più volte sostenuta per giustificare il passaggio dell’infrastruttura in zone delicate dal punto di vista ambientale e sismico, e che oggi appare tutt’altro che inderogabile. 

Se si è potuto modificare e rallentare il progetto per tutelare un sito archeologico, perché non si è voluto farlo quando si trattava di evitare aree a rischio frane, terremoti e alluvioni?
Benissimo la tutela del passato, ma perché ignorare la vita nel presente, come nel caso del podere di Provezza della nostra candidata Marta Garaffoni, tagliato a metà dal gasdotto? L’episodio del sito archeologico di Diegaro testimonia come le scelte politiche e gli investimenti di SNAM non siano dei monoliti, e allo stesso tempo rendono evidente come esse considerino irrilevanti i traumi e i danni morali ed economici causati ai cittadini. 

Nonostante questo progetto sia ormai in fase avanzata di attuazione, come AVS ci batteremo per tutelare territorio e ambiente e per costruire una consapevolezza climatica nella nostra comunità.  La vera transizione ecologica non è compatibile con questi ecomostri, costruiti solo per i profitti delle multinazionali. Servono investimenti sostenibili, il potenziamento delle fonti rinnovabili, efficientamenti energetici su larga scala, impulsi sostenuti a sostegno di comunità energetiche locali e reti intelligenti. Solo così possiamo garantire sicurezza, benessere e un futuro equo per tutti.

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