Nella recente polemica che ha coinvolto l’assessore provinciale all’ambiente di FC, esponente dei Verdi, reo di avallare una politica della gestione dei rifiuti che privilegia per il loro smaltimento l’utilizzo dell’inceneritore a discapito della raccolta differenziata viene ad essere sottovalutato il diverso ruolo che possono avere i cittadini stessi nelle due diverse opzioni in campo.

Mentre infatti l’uso dell’inceneritore ripropone una sorta di disinteresse del cittadino per le ricadute sociali ed ambientali delle scelte consumistiche che la società  attuale gli offre, la raccolta differenziata presuppone una valutazione degli oggetti di consumo non solo dipendente dal loro utilizzo ma anche dal loro possibile/probabile smaltimento una volta che questo utilizzo viene a cessare. In questo senso non è solo in una dimensione tecnico/ economico/ sanitaria che le due opzioni vanno considerate ma anche in una dimensione che potremmo definire educativa e che riconosce alla raccolta differenziata meriti che non possono derivare dall’incenerimento.
Ora però è il diverso rapporto sociale fra i cittadini dovuto alla consapevolezza della necessità  della raccolta differenziata che porta a ritenere paradossale l’atteggiamento degli stessi che pur avendo capito questo assumono, o assumono solo, atteggiamenti di contestazione e critica della pubblica amministrazione in un’ottica che finisce per riconoscerne il potere e sminuire le potenzialità  delle libere associazioni degli abitanti. Il problema della raccolta differenziata dei rifiuti,a differenza dell’incenerimento, si configura come una possibilità  che è data agli abitanti di un dato assetto urbanistico di mettere in pratica un’esperienza di CITTADINANZA ATTIVA in cui le capacità  di cooperazione e di reciproco aiuto in vista di un fine comune possono sopperire alle carenze istituzionali (principio di SUSSIDIARIETA’) o quanto meno ad evidenziare tali carenze negli aspetti che più confliggono con le esperienze in atto.
In conclusione se i tanti cittadini di Forlì che hanno capito i rischi derivanti dall’incenerimento e l’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti si adoperassero per renderla massicciamente operativa e per diffonderne la cultura è probabile che verrebbe a cadere la necessità  dell’inceneritore per mancanza della sua materia prima e quindi della sua provata inevitabilità .
Se Hera si trovasse i contenitori della raccolta differenziata sempre stracolmi, se venissero fatte richieste dalle circoscrizioni, dai quartieri, di una sempre sua più numerosa attività  e presenza per questo tipo di smaltimento si smonterebbe l’obiezione che vuole la raccolta differenziata cenerentola di questo settore. Se poi Hera fosse latitante o non disponibile sarebbe possibile prendere contatto con altre società  che nel territorio operano nel recupero,riciclaggio o produzione di energie da biomasse etc. (ve ne sono anche di quotate in Borsa!…). Tutto questo in sintonia con quella modalità  di programmazione economico-sociale altrimenti definita TERZO SETTORE che vuole essere una risposta ai problemi delle odierne società  complesse tale da differenziarsi tanto dal libero mercato che dallo statalismo nelle loro forme più esasperate.
Il vero pericolo a mio avviso è ritenere uniche le responsabilità  amministrativo/istituzionali riproponendo la logora dialettica fra lo Stato assistenziale e i suoi utenti che, deresponsabilizzando questi ultimi, li circoscrive in atteggiamenti di infantile isteria rivendicativa . Più spesso tali proteste finiscono per essere dei comodi alibi per scaricare responsabilità  collettive su amministratori che da tali collettività  sono poi, tramite l’istituto della rappresentanza, designati.
Questo atteggiamento mentre può avere una sua giustificazione nell’opposizione all’inceneritore in quanto tecnologia complessa, distante,anonima, fuori dal controllo della collettività  che quindi adegua a un contesto spersonalizzante la sua opposizione non ha ragione d’essere nella raccolta differenziata: operazione di piccola scala, a bassa entropia, di cui ogni singolo può valutare l’impatto ambientale e riconoscerne la propria responsabilità  e i propri meritiâ?Š perché il modo migliore per essere cittadini è farlo.

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