Bersani non lo sa…. ma sta dicendo ora quello che i Verdi sostengono inascoltati da anni: non si possono avere tanti aeroporti nel giro di 50 Km!

Ma va??!!

Il Sindaco di Bologna vuole i voli low-cost al Marconi e, quindi, vuole toglierli al Ridolfi.

L’aeroporto di Forlì divora ogni anno milioni di euro dei contribuenti forlivesi per aggiudicarsi questi voli, il chè avviene senza portare i presunti benefici alla città dato che le centinaia di migliaia di passeggeri che atterrano poi se ne vanno subito in altre località e non si fermano a Forlì.

Perchè non si fa una buona volta quello che proponiamo da sempre: una seria analisi di costi/benefici sulla rete aeroportuale regionale (non dimentichiamo che a pochi km c’è anche quello di Rimini)?.


11 commenti

Claudio Montalti · 18 Marzo 2008 alle 8:33 am

Non voglio entrare nel merito dell’inquinamento o del rumore, ma è chiaro che non avete un’idea dell’indotto che un aeroporto con molti voli lowcost porta… non is capisce poi perchè dei vantaggi ne dovrebbe usufruire solo folì, e non piuttosto anche tutta la riviera romagnola, piuttosto che firenze, o il turismo in genere in Emilia Romagna come nelle regioni adiacenti. E’ chiaro come il sole che l’argomento “turismo” lo conoscete pochissimo… forse nemmeno viaggiate… e allora perchè parlare di cose che non conoscete?

Sandra Morelli · 18 Marzo 2008 alle 9:45 am

Bene. Non entriamo in merito alla questione inquinamento per ora.
E’ proprio di indotto che si deve parlare ma non in termini generici e generali: non c’è un solo dato,infatti, che ne dimostri gli effetti positivi sulla città.
Di quali vantaggi stiamo parlando se chi arriva non si ferma e non porta turismo a Forlì che pure sostiene la stragrande maggioranza dei costi? Tutti vogliono l’aeroporto a Forlì ma se ne guardano bene dal metterci del proprio se non in misura marginale.
SEAF
Composizione azionaria
Quote definitive al 21/12/07.

Società di gestione dell’Aeroporto di Forlì L. Ridolfi
Soci % di partecipazione

Comune di Forlì 38,2714

Aeroporto “G.Marconi” di Bologna Spa 16,9861

Regione Emilia-Romagna 25,0261

Provincia Forlì-Cesena 10,0000

Camera di Commercio Forlì-Cesena 6,6278

Comune di Cesena 2,5000

Ass.ne degli Industriali di Forlì-Cesena 0,5871

Altri soci 0,0012

TOTALE 100

Dove sono i comuni della costa (che hanno “diritto” di beneficio e nessun onere)? E i privati (0,58%) ? E la CCIAA di Forli-Cesena? Oggi ha un misero 6,6 % ma fino a pochissimi anni fa non ha sostenuto affatto la gestione del Ridolfi.

Bello fare “turismo” con i soldi di tutti a vantaggio di pochi..
Anche la vicenda Malpensa ha evidenziato che gli aeroporti NON sono un servizio pubblico…

E’ questo che propone chi si intende di turismo?

Per fortuna non siamo tutti irresponsabili e continueremo a dire la verità e a chiedere trasparenza.

Claudio Montalti · 19 Marzo 2008 alle 12:15 am

Qui si continua a parlare a vanvera e senza leggere quanto ho scritto nel mio commento… non mi stupirebbe che prendeste una batosta alle prossime consultazioni…

Sandra Morelli · 19 Marzo 2008 alle 1:09 am

Le opinioni si dovrebbero argomentare, non crede?
O per lei basta lanciare un’affermazione, non dimostrarla minimamente e insultare chi la pensa diversamente?
Non so cosa decideranno gli elettori ma una cosa è certa: i Verdi c’erano prima di essere presenti in Parlamento e nelle istituzioni e continueranno ad essere attivamente presenti – con le loro scomode idee – anche “dopo” se mai dovessero restare fuori dal Parlamento.

Claudio Montalti · 19 Marzo 2008 alle 1:42 am

Non ho argomentato??? (ma avete un’idea, anche minima, sul movimento dei voli low-cost?) ho pure insultato??? vabbè, abbiamo capito che la politica continuerà ad essere molto, molto lontana dalla realtà… aggiungo: proprio ieri abbiamo pubblicato sul nostro giornale la notizia di una vostra iniziativa, segno che non usiamo il paraocchi, no?

Alessandro Ronchi · 19 Marzo 2008 alle 5:13 am

Calcolare l’indotto sarebbe molto semplice. Ci sono i dati dei passeggeri e si sa quale destinazione ha il loro volo.

I problemi economici sono principalmente 3:
– gli aeroporti adiacenti non dovrebbero farsi concorrenza tra di loro. Una programmazione seria impedirebbe di fare gli stessi voli, con il raddoppio o la triplicazione di costi ed impatto ambientale (se lo stesso volo lo fa bologna, rimini e forlì è un evidente spreco).
– i debiti della struttura sono del pubblico, i guadagni del privato. C’è qualcosa che non va, evidentemente. Chi beneficia della struttura deve sostenerne i costi, e l’impegno dei comuni limitrofi e dei privati nel nostro aeroporto è evidentemente troppo esiguo, se si vuole perseguire questa politica.
– l’indotto in entrata dovrebbe essere messo sulla bilancia assieme all’indotto in uscita. E’ chiaro che finché ci sarà un volo diretto da Forlì a Zante che permette di pagare meno una vacanza in Grecia rispetto alla stessa a Cesenatico, i forlivesi preferiranno andare all’estero in vacanza. Quindi bisognerebbe fare un calcolo serio di entrate-uscite, il numero di passeggeri totale non è un dato significativo, per calcolare questo…

Poi ci sono gli aspetti ambientali e sanitari, che continuiamo ad ignorare…

Claudio Montalti · 19 Marzo 2008 alle 7:07 am

io mi interesso di turismo, quindi so per certo che molti voli lowcost equivalgono a molti soldi che entrano nella realtà locale dove i voli arrivano, per non parlare dell’indotto pubblicitario (chi si è trovato bene, poi ne parla moltissimo…)… volete un po’ di cifre? l’irlanda, da quando c’è ryan air ha decuplicato (proprio 10 volte tanto) i turisti in ingresso… inoltre che ragionamento è quello di zante? anzitutto perchè un forlivese non andrebbe mai in vacanza a cesenatico, mentre uno di zante potrebbe anche farlo… a mio avviso, sarebbe il caso che voi cambiaste un po’ prospettiva proprio per un puro ragionamento “economico”…

Sandra Morelli · 19 Marzo 2008 alle 10:19 am

Sa dirci lei allora quali sono i soldi che entrano nella nostra realtà locale?
Non è una provocazione ma, creda, una semplice domanda alla quale però neppure il Sindaco – che pure si era impegnato ad avviare un vero approfondimento su Seaf e Ridolfi – ha mai dato riscontro.
Per quanto ne so nessuno ha mai fornito questi dati in maniera oggettiva a livello locale.
Parlare di Irlanda in senso lato non è confrontabile con il singolo scalo..
Ad ogni modo non c’è solo il modello turistico che privilegia bassi costi (per qualche viaggiatore), il mordi-fuggi nel territorio, la necessità di infrastrutture impattanti…
C’è anche un turismo “dolce” che potrebbe vedere proprio nel nostro paese un protagonista di primissimo piano.

Claudio Montalti · 20 Marzo 2008 alle 12:02 am

Per quella che è la mia esperienza di viaggiatore, anche volando col low cost, in europa non si spendono meno di 50 euro al giorno solo tra pernotto e cibo, e l’italia è sicuramente tra le più care. e sto parlando di turismo povero, ridotto all’osso. 50 euro giorno per 7 giorni sono 350 euro, che vanno anche nella relatà locale… 350 euro sono il costo di una settimana last minute sul mar rosso, per intenderci… infine, le ho specificato chiaramente che i voli low cost a forlì aprono le porte, anzi le spalancano, a nuovi turisti provenienti da tutti le città e paesi collegati, porte che sarebbero altrimenti chiuse al 100%. e no cito le nuove prospettive commerciali che si aprono con partner locali… ah, fortuna che non c’entra nulla parlare di irlanda, paese che ha fatto del low cost un secondo pilastro del boom economico… io sto parlando di un argomento che conosco benissimo, perchè sono editore di importanti testate giornalistiche turistiche, nonchè giornalista turistico io stesso… cerchiamo quindi di non parlare di cose che si non conoscono…

Sandra Morelli · 20 Marzo 2008 alle 7:42 am

I conti in passivo a carico dei forlivesi si conoscono bene. Quelli positivi NO.
Anche lei non è in grado di dare un solo dato concreto al riguardo. Solo valutazioni generiche e generali.
Quindi siamo in due a parlare di cose che non si conoscono… senza offesa!
Noi lavoriamo in positivo per un turismo che porti qualità al territorio. C’è una domanda vastissima che nessuno (primi fra tutti gli addetti) non vedono..

Claudio Montalti · 21 Marzo 2008 alle 1:37 am

ho forse mai citato la parola costi, io? ho solo detto che l’idea dei voli low cost è positiva e i ritorni per il turismo accertati ovunque siano stati fatti accordi con le relative compagnie… di dati se ne trovano ovunque, basta fare una ricerca su internet… tutti possono fare queste ricerche su web, son dati accessibilissimi (numero passeggeri, permanenze…), non serve snocciolarli… infine, io non sono MAI entrato nel merito se l’amministrazione di forlì abbia investito male i soldi o meno… aggiungo una cosa: portare un turista in zona è sempre positivo, mentre la qualità (spero che per qualità s’intenda proposte turistiche per tutti i gusti e tutte le tasche, fermo restando l’identità tutta romagnola ovvio) dello stesso turismo la possono fare SOLO gli operatori che, in genere, almeno i buoni imprenditori, sono anni luce più avanti della politica…

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