Il 100% delle quote della società sono intestate a Nerio Alessandri, noto imprenditore leader della Technogym.

IL P.M. MONICA GALASSI: “IL COMUNE DI CESENA NON HA CONTROLLATO A DOVERE LE ISTANZE DI CONDONO EDILIZIO DELLA SOCIETA’ ALNE srl”

Il sottoscritto Davide Fabbri, consigliere comunale dei Verdi di Cesena, sta seguendo da vicino questo importante processo penale, partecipando dalla parte del pubblico alle udienze del Tribunale.

Tale processo è iniziato il 14 novembre scorso ed è proseguito ieri 16 gennaio in Tribunale a Forlì, per presunta lottizzazione abusiva a Celincordia di Cesena di mega villa e mega attrezzaia, realizzate dalla società ALNE srl (100% delle quote societarie sono dell’imprenditore Nerio Alessandri, patron di Technogym) nella prestigiosa e splendida collina cesenate dal punto di vista naturalistico e ambientale.
I Verdi di Cesena continuano a seguire questo rilevante processo, poiché la Procura della Repubblica di Forlì era stata allertata da segnalazioni di cittadini, da denunce politiche dei Verdi e del WWF, da diversi resoconti ed inchieste giornalistiche della stampa locale.
Indipendentemente dalla sentenza di questo processo (che verrà emessa il 12 marzo 2008), i Verdi desiderano tenere alta l’attenzione sull’uso comunque distorto del nostro territorio (lo diciamo a prescindere della sentenza del Tribunale), poiché il Comune di Cesena avrebbe potuto tutelare maggiormente il proprio territorio e avrebbe potuto evitare gli impatti ambientali di tali costruzioni, se avesse accolto le proposte dei Verdi sulla inedificabilità dei versanti collinari più pregiati dal punto di vista ambientale.
Con la presente, si desidera contestare il parere della società ALNE srl che, tramite comunicato stampa emesso nella giornata di ieri, ha affermato che in Tribunale “dal confronto fra i periti è emersa la conformità di quanto realizzato da ALNE rispetto al progetto approvato dal Comune di Cesena”.
I consulenti tecnici ing. Stefano Giunta e Avv. Donata Giunta (consulenti del Pubblico Ministero Monica Galassi)  hanno evidenziato, al contrario di quanto affermato da ALNE, una miriade di difformità fra il progetto presentato da ALNE, il progetto concessionato dal Comune, il progetto realizzato; le difformità segnalate dai consulenti tecnici del PM riguardano: dimensionamento della casa rurale e della attrezzaia; volumi interrati non completamente autorizzati, spostamento e traslazione degli edifici; sbancamenti – rimodellamento della collina e mega movimenti terra pari a 20.000 metri cubi,  destinazioni d’uso degli spazi;  tipologia dei fabbricati; assenza di vitalità delle aziende agricole acquistate da ALNE per poter realizzare gli interventi edificatori; altezza dei fabbricato più alto rispetto a quello autorizzato,  spostamento della strada via Termoli.
Vi è poi un ulteriore aspetto importante, che dovrà essere chiarito, che coinvolge direttamente la responsabilità degli uffici tecnici del Comune di Cesena.
Per il Pubblico Ministero Monica Galassi e per la consulente Avv. Donata Giunta, mai e poi mai il Comune di Cesena avrebbe dovuto rilasciare provvedimenti di condono edilizio su 4 delle 5 richieste di condono edilizio presentate, poichè – continua sempre l’accusa – la società industriale ALNE del Gruppo Tecnogym “avrebbe presentato dichiarazioni false (falsificazione cioè delle date della fine lavori) al fine di ottenere i condoni edilizi”; per l’accusa sono state cioè dichiarate realizzate delle opere che non si erano ancora completamente costruite a quella data.
Il Pubblico Ministero Galassi e l’Avv. Giunta in aula hanno pertanto stigmatizzato il mancato e doveroso controllo del Comune sulle istanze di condono edilizio della ALNE srl; l’accusa ha segnalato in aula il comportamento poco chiaro del Comune di Cesena, poiché – hanno affermato in aula il P.M. e relativo consulente – i provvedimenti di condono del Comune sono ideologicamente falsi, poiché basati sulle dichiarazioni non veritiere della ALNE srl; inoltre il Comune di Cesena non ha rilevato la decadenza della validità della Concessione Edilizia relativa alla attrezzaia, concessione edilizia decaduta nel giugno del 2004.
Sono anni che i Verdi di Cesena isolatamente denunciano politicamente con forza una continua  aggressione edilizia alla collina cesenate; per i Verdi tale territorio va tutelato e salvaguardato sotto il profilo ambientale, e il Comune di Cesena deve evitare di rilasciare Permessi di Costruire che legittimano una ingiustificata degenerazione edilizia alla collina (e alle zone rurali in genere) da parte di società industriali, costruttori di impattanti ville, di pseudo-agricoltori per la costruzione di fittizie case rurali mai state al servizio dell’attività agricola, di fittizie attrezzaie trasformate in residenza.

Distinti saluti

Cesena, 17 gennaio 2008

Davide Fabbri
Consigliere comunale dei Verdi di Cesena