Candidato a Sindaco Rondoni, come la mettiamo col nucleare ? Lei gioca centravanti in una squadra che non solo vuole il nucleare ma ha deciso di estromettere comuni e regioni e cittadini dalla scelta dei siti. Ma non era una alleanza composta da federalisti e difensori delle autonomie locali ? Se dovesse vincere alle elezioni cosa farà, proporrà di revocare la delibera di consiglio che dichiara Forlì libera dal nucleare ?
Noi Verdi non abbiamo nulla di personale contro il candidato del centrodestra Alessandro Rondoni, che stimiamo personalmente per le sue qualità umane ed intellettuali, ma ogni giorno i partiti e i parlamentari che lo sostengono assumono decisioni molto negative per tutti i cittadini italiani e le conseguenze politiche sul piano locale di queste scelte non possono che ricadere su di lui.
E’ di ieri il voto del Senato con cui i partiti che lo sostengono, con la collaborazione anche dell’UDC,hanno approvato la delega al governo di approvare un decreto legislativo per il ritorno al nucleare, già bocciato dal voto degli italiani.
E come non osservare che la cara senatrice Bianconi insieme con il suo supporter Giovanardi unitamente a tutti gli altri senatori di centrodestra eletti nella nostra regione Bettamio, Berselli ecc. ha allegramente votato a favore di questa decisione scellerata?
E dire che nella legge approvata vi sono norme che dovrebbero essere intollerabili anche ai più accesi sostenitori del nucleare dal momento che estromettono completamente amministrazioni locali e regioni dalle decisioni relative alle procedure per la localizzazione e la costruzione delle centrali nucleari in Italia.
Norme chiaramente anticostituzionali in cui emerge la volontà di by-passare le comunità locali e chi le rappresenta con la previsione del potere sostitutivo del governo e un sistema di autorizzazione unica da parte del governo medesimo sulla base del preminente interesse statale. Il governo si vede inoltre attribuita la facoltà di dichiarare i siti destinati alla costruzione di centrali nucleari di interesse strategico nazionale, vale a dire soggetti a speciali forme di vigilanza e di protezione.
Gli italiani potranno trovare a poca distanza da casa una centrale nucleare costruita senza il loro accordo e presidiata da militari che non solo ne impediranno l’accesso ma che soprattutto permetteranno alle autorità di tenere nascosto ogni eventuale pericolo e problema. A fianco di queste inquietanti prescrizioni la delega al governo contiene il rischio che la scelta di decidere dove localizzare le centrali sia effettuata dalle imprese dell’energia sulla base del loro esclusivo interesse, anche per quanto attiene la tipologia d’impianto da costruire.
Gli impianti di ultima generazione sono una favola : le sole due centrali EPR attualmente in costruzione in paesi avanzati, una in Francia e una in Finlandia, stanno al momento accumulando ritardi e debiti e non si sa quando potranno essere operative e quell’esperienza dimostra che non è possibile costruire delle centrali nucleare senza la pressoché completa copertura dei costi da parte delle autorità pubbliche.”
La scelta del nucleare , oltre che un regalo alla lobby nuclearista è alternativa alle politiche di promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica che i Verdi propugnano e che corrisponde alle decisioni assunte negli USA dal il Presidente Obama che ha dichiarato di non voler più investire nel nucleare per promuovere le energie verdi.
Per non parlare del fatto che il nucleare è del tutto inutile per raggiungere gli obiettivi di riduzione di gas serra da qui al 2020 come fissato a livello europeo. Per quella data l’Italia non avrà energia fornita dall’atomo e non sarà quindi in grado di rispettare i suoi obblighi avendo sprecato risorse utili per convertire da adesso il nostro paese alle energie alternative e all’efficienza energetica.”
Mentre i presidenti delle regioni e molte amministrazioni decidono di mobilitarsi subito per fermare questa manovra anticostituzionale che impone alle autorità locali la volontà del governo nei loro territori, nel centrodestra di Forlì, a cominciare dal candidato sindaco tutto tace.
Di fronte ad una decisione che gli italiani e i forlivesi non condividono, ma che soprattutto non gli viene chiesto di condividere, è ancora più importante rafforzare la presenza dei Verdi anti nucleari in Comune e in Provincia per confermare le decisioni recentemente assunte dal consiglio comunale di Forlì che su impulso e proposta dei Verdi ha appena dichiarato la nostra città libera dal nucleare.
Vorremmo che i cittadini sapessero che qualora malauguratamente cambiasse la maggioranza in questa città, quella delibera verrebbe revocata e ai costruttori di centrali verrebbe steso un tappeto rosso sotto i piedi e senz’altro date in dono le chiavi della città .