alberi santa sofia

A nulla servono neppure le leggi dello Stato per fare cambiare mentalità agli amministratori locali :

secondo loro gli alberi sporcano le strade,  richiedono manutenzione, costituiscono un pericolo e via dicendo e quindi appena possono mettono mano alle seghe e ne fanno strage.

E dire che il 14 gennaio di quest’anno è stata varata una legge , la n.10 /2013 , “ Noeme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che qualcosa dovrebbe insegnare.

Ma è noto che in Romagna è stata allevata una progenie di amministratori che al solo sentire la parola ”albero” oppure  “ natura” oppure “verde” ci vede rosso e ne fa di tutti i colori per tagliare  alla radice tutto ciò che può abbellire i nostri viali e far respirare meglio i nostri polmoni.

L’incapacità di vedere oltre il proprio naso di questi amministratori non viene neppure soccorsa dagli esempi del passato  : in epoca fascista, come è ben documentato anche nellaa mostra sul 900 al San Domenico, chi progettava strade le abbelliva con file di alberi  che facevano parte integrante del progetto urbanistico, definendo l’aspetto degli insediamenti.

Che dire , meglio gli amministratori fascisti dei democratici di oggi ? osserviamo solo che i primi gli alberi li piantavano mentre i secondi li segano senza pietà

Spesso gli amministratori per giustificare i tagli hanno affermato che gli alberi che sono costretti a tagliare sono malati  : abbiamo sempre constatare che le malattie che colpivano quegli alberi segati erano tanto grandi quanto lo era l’intelligenza di chi metteva mano alle seghe.

Ecco gli alberi su ui si sono abbattute le seghe ;

 

Erano oltre 40 piante di Cupressus arizonica – Fam. Cupressaceae – Cipresso dell’Arizona (pianta sempreverde di forma conica con ramificazioni dense e fogliame leggero, glauco argentato. Ha corteccia liscia di colore porpora. Le foglie, piccole, ottuse, strettamente addossate, sono di colore grigio-azzurro. Le infiorescenze maschili, di colore giallo pallido, riunite in gruppi all’estremità dei rami, si formano da agosto in poi. I frutti (galbuli) a maturazione sono di colore porpora-marrone del diametro di 2-3 cm. )

Avevano impiegato diversi decenni a svilupparsi in dimensioni importanti che davano una bella ombreggiatura al viale che da Santa Sofia sale verso il passo della Calla .

Con una scelta discutibile il Comune le ha eliminate. Tutte. In pochi giorni.

Continua imperterrita l’attività della motosega senza risparmiare nè le piante sane (quelle t Santa Sofia erano sanissime) nè quelle che non rappresentano alcun pericolo per la viabilità e le persone.

Si impone un dibattito approfondito e serio, che su basi scientifiche detti linee di gestione della vegetazione urbana ed extraurbana. Non è più utile la sterile denuncia dei ripetuti interventi di taglio indiscriminato, si deve ragionare su possibili interventi di ristrutturazione e recupero delle alberature stradali, in che modi, in che tempi con quali essenze si possa intervenire a migliorare l’aspetto dei nostri centri abitati ma pensiamo che qualcosa si debba fare di meglio.

 

Nei giorni scorsi si è sollevato il problema del diserbo chimico dei fossi stradali questi interventi sugli alberi sono declinati nella stessa logica:

la vegetazione è da gestire, la soluzione è ELIMINARLA.

È la filosofia delle rotonde con il prato in erba sintetica, le aiuole con cemento colorato in verde

È accettabile?

Noi pensiamo di no.

 

Verdi Forlì e Cesena

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1 commento

davide prati · 9 Settembre 2013 alle 7:36 pm

salve,mi è capitato di recente di passare da Santa Sofia e di vedere lo scempio perpetrato. Similmente vorrei segnalarvi che una cosa non dissimile, anche se in maniera più subdola e nascosta sta avvenendo coi tigli di San Piero in Bagno. Lungo la centrale via Battisti e nel suo proseguo via Battistini vengono abbattute le piante ad un ritmo di 3/4 all’anno e non ripiantate. Basta percorrere le suddette vie per accorgersi dei vari spazi vuoti sui marciapiede. d’altronde questa amministrazione comunale pare non interessarsi minimamente al verde pubblico (la cementificazione selvaggia del paese credo sia sotto gli occhi di tutt*).

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