AUTOSTRADA ORTE – MESTRE : Di Maio e Lattuca sarebbero il nuovo ? vogliono un’altra inutile autostrada e secondo loro asfalto e cemento sarebbero i fari dello sviluppo economico che propongono, obsoleto e nemico della bellezza dell’Italia I deputati del PD locali hanno subito tradotto in azione la indicazione di Renzi “ li asfaltiamo “ e hanno interpretato questo suo grido secondo le eterne concezioni distorte di sviluppo proprie del loro partito chiedendo al ministro Lupi di sbloccare una nuova autostrada da Orte a Mestre. Non fanno altro che perpetuare le iniziative di Bersani e altri parlamentari locali che addirittura avevano costituito una società per promuovere la realizzazione dell’autostrada, con la solita e logora motivazione che l’autostrada porterebbe ricchezza ai territori attraversati. Il fatto è che la nuova infrastruttura, perfettamente inutile da Ravenna a Mestre, già collegate da tratti autostradali esistenti, sarebbe utile solo alla società concessionaria retta dal parlamentare europeo del PDL Vito Bonsignore costituita da un consorzio guidato dalla Gefip Holding. Dopo la c.d. “Romea commerciale” grazie alla famigerata legge obiettivo del ministro Lunardi la nuova infrastruttura si è trasformata, grazie all’imbroglio del projet financing, in una nuova autostrada che sarà data in concessione a Bonsignore e soci per 50 anni. Invece di occuparsi della definitiva sistemazione e messa in sicurezza della E45 tutti i partiti, fatta eccezione per i verdi , si trovano uniti e concordi nella realizzazione di una nuova infrastruttura che avrà pesantissimo e negativo impatto nei confronti delle campagne cesenati e Ravennati, con siti di importanza comunitaria e Zone di protezione speciale, minaccerà le valli di Comacchio, il Parco del Delta del Po la Laguna Sud di Venezia; taglierà in due le Valli del Mezzano e la Riviera del Brenta; La valutazione di impatto ambientale , fatta secondo le procedure semplificatie della Commissione speciale della legge obiettivo, fa acqua da tutte le parti, aumenteranno l’inquinamento atmosferico e acustico, sarà compromessa la sicurezza idro-geologica, a causa dell’ulteriore impermeabilizzazione dei suoli e quelli socio-economici a spese della salute pubblica e delle economie locali, che in aggiunta al nastro di asfalto subiranno la beffa di vedere il traffico riversarsi sulla viabilità ordinaria per non pagare i nuovi pedaggi. Nonostante tutto questo, con l’illusorio e falso proposito di favorire lo sviluppo, ecco che i giovani parlamentari del PD impugnano la bandiera dei loro predecessori premendo perché il CIPE di ail via a questo nuovo disastro. Ci chiediamo cosa deve ancora accadere perché si abbandonino questi devastanti progetti che minacciano la bellezza dell’Itsalia per puntare ad uno sviluppo fondato sulla nostra cultura, sui nostriu beni culturali, sui nostri paesaggi, su ciò che tutto il mondo ci invidia invece di massacrarlo con altro cemento e asfalto.
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