La parola d’ordine di fermare il consumo di suolo sembra condivisa : tutti la invocano ormai. Non nel parco del fiume Ronco 

 

ecco un bell'accordo di programma

La pianificazione urbanistica ormai prevede la riduzione delle aree edificabili a vantaggio del recupero e della riqualificazione.

 

Ovunque? No, a Forlì, A Cervia e in tante altre realtà nonostante i proclami , non sembra proprio.

 

Un mostro si aggira per le città : “l’accordo di programma” un mostro  giuridico ( molto utilizzato dalla amministrazione precedente) che consente a privati di urbanizzare e costruire in aree agricole in cambio di 30 denari.

 

Un’ennesima svendita del territorio sta per avvenire a Forlì, in un luogo che dovrebbe essere salvaguardato per la sua valenza ambientale, in un luogo che i cittadini hanno cominciato a conoscere come il costituendo Parco Fluviale del Ronco, che comprende il Sito di Interesse Comunitario SIC, denominato Meandri del Fiume Ronco.

 

Inizia infatti in questi giorni il percorso autorizzativo di un complesso progetto che, con la scusa dell’ampliamento a 18 buche del campo di Golf Fiordalisi,come  cavallo di Troia, e di sistemazioni di arginature e altre opere idrauliche e alcuni percorsi ciclopedonali, prevede un’ enorme colata di cemento in piena campagna.

 

Si tratta di una volgare speculazione edilizia, decine e decine di appartamenti residenziali, un albergo di oltre 130 metri di lunghezza, parcheggi, nuove strade: un nuovo quartiere affacciato sul lago FOMA, dove oggi esiste solo campagna.

 

I Verdi sono fermamente contrari a questo ennesimo scempio e affermano che se la politica urbanistica della nuova giunta deve essere questa tanto valeva tenersi la Masini, almeno quando faceva colate di cemento le giustificava con l’occupazione e il lavoro, come successe per la Querzoli Ferretti.

 

Non possiamo continuare a sottrarre terreno alla natura e all’agricoltura, non possiamo continuare a spargere nuovi quartieri e abitazioni nelle campagne inducendo una dispersione di servizi, trasporti ecc.

 

I progetti originari prevedevano l’ampliamento del campo golf, le opere a fiume e poche casette ad uso turistico.

 

 Nell’evolvere delle trattative ( questa è l’urbanistica oggi : trattative e mercanteggiamenti ) si è ingigantita la previsione dei volumi da costruire e a fronte di interventi fluviali utili alla messa in sicurezza del territorio e alla sua fruizione non ci si accontenta dell’ampliamento del campo Golf e di qualche chalet, ma si vuole costruire un quartiere e un mega albergo.

 

 Questo progetto è da respingere, meglio niente, meglio non fare i percorsi ciclabili e pedonali, il mercimonio del territorio non è più accettabile, un territorio asfaltato e costruito è perso per sempre e dopo decenni di scempi è arrivato il tempo di dire davvero BASTA.

 Questo dovrebbe essere l’impegno Sindaco Balzani se vuole tener fede agli impegni presi di fronte ai cittadini.

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