QUANTO E’ STRATEGICA LA ORTE MESTRE PER L’EUROPA ?
Venerdì scorso il CIPE ha approvato il progetto preliminare dell'”autostrada del Sole del XXI secolo”, e il ministero delle Infrastrutture l’ha presentata come un intervento che rientra nei corridoi europei TEN-T.
La Commissione europea, interpellata da Altreconomia, smentisce il ministro Maurizio Lupi: “The more direct itinerary between Orte and Mestre does not belong to any Corridor”
Venerdì scorso il CIPE ha approvato il progetto preliminare dell'”autostrada del Sole del XXI secolo”, e il ministero delle Infrastrutture l’ha presentata come un intervento che rientra nei corridoi europei TEN-T.
La Commissione europea, interpellata da Altreconomia, corregge il dicastero guidato da Maurizio Lupi: “The more direct itinerary between Orte and Mestre does not belong to any Corridor”
Venerdì scorso il Cipe ha approvato il progetto preliminare della Orte-Mestre. Il governo italiano ha diffuso un comunicato stampa, definendo la nuova autostrada di 396 chilometri “un asse viario fondamentale per l’Italia (attualmente noto come E45), che rientra nei corridoi europei dei progetti TEN-T”, ovvero del Trans-European Transport Networks in Europe, che individua 9 corridoi infrastrutturali e intermodali considerati strategici (“core”) dalla Commissione europea.
Il comunicato stampa del ministero delle Infrastrutture è stato rilanciato dalle agenzie di stampa, e ripreso dai principali quotidiani italiani: la Orte-Mestre è diventata, per tutti, una infrastruttura strategica, il cui iter sarebbe -a questo punto- in discesa. Nonostante il costo, valutato in circa 10 miliardi di euro.
Non trovando riscontro all’affermazione contenuta nel comunicato stampa del ministero, Altreconomia ha chiesto maggiori informazioni alla Commissione europea che -al rispetto- è chiara: “The more direct itinerary between Orte and Mestre does not belong to any Corridor but to the TEN-T Comprehensive Network” (“Il collegamento diretto tra Orte e Mestre non fa parte di alcun Corridoio ma alla rete di interventi complementari alla rete TEN-T”).
Alla stessa richiesta di Altreconomia, il ministero delle Infrastrutture aveva invece risposto, ieri, che “la Orte-Mestre fa parte dei corridoi Ten come intervento di connessione trasversale tra corridoi europei (nello specifico i Corridoi 1 e Baltico)”.
Basta guardare (sotto) la mappa aggiornata pubblicata sul sito http://ec.europa.eu/transport/index_en.htm per per verificare che le città di Venezia e Ravenna sono unite “attraverso” il nodo di Bologna.
Quanto meno, il ministero ha giocato con le parole anche se in realtà il termine “corridoio” ha un significato specifico a livello europeo, da cui discende anche la capacità di attrarre o meno finanziamenti pubblici dalla istituzioni comunitarie (non a caso, come anticipato da Ae a novembre 2012, il contributo pubblico per la Orte-Mestre verrà garantito dal governo italiano, mediante sconti fiscali pari a circa 1,8 miliardi di euro, vedi sotto).
Pe documentare l’impatto ambientale dell’infrastruttura, lo scorso anno Altreconomia aveva percorso l’itinerario da Mestre a Orte in tre giorni, pubblicando un reportage “a passo lento” per raccontare un paesaggio, le sue storie e le sue persone, le stesse che quando (e se) l’autostrada si farà percorreremo in poco meno di 4 ore. Eravamo andati da Mira (Ve) ad Adria (Ro), da Cavarzere (Ve) a Comacchio (Fe) da Ravenna a Cesena, fino a Perugia e -infine- Orte.