ATTENDIAMO LE SUE SCUSE

Zattini non ha il rispetto delle istituzioni né delle formazioni politiche, non è il democristiano moderato che pretende di essere. Intendiamo metterlo in evidenza chiedendo le sue scuse.

Il Comune è la casa di tutti i forlivesi e non la sede del partito del Sindaco: troviamo irrispettoso l’utilizzo politico che ha fatto della sala Randi per presentare la sua lista civica.

È l’abc della politica non confondere e mescolare il ruolo istituzionale con quello politico-partitico, ma in questi anni abbiamo avuto ripetute dimostrazioni di quanta sia la distanza che separa Zattini dall’essere sindaco di tutti.

Nella foga della sua quotidiana propaganda elettorale ha anche preso un enorme abbaglio, confondendo probabilmente i Verdi con altri suoi alleati, rivolgendo loro una accusa infamante. Sono inaccettabili infatti le sue recenti dichiarazioni alla stampa con cui attribuisce ai Verdi un inesistente e privo di fondamenta progetto di cementificazione dell’area dell’EX Eridania.

Come tutti sanno siamo stati una voce solitaria contro la speculazione edilizia sul territorio, estremi difensori delle aree inedificate e verdi anche all’interno della città per difenderle da costruzioni, parcheggi, capannoni di cui invece la sua Amministrazione è paladina. Sarebbe meglio che dicesse cosa pensa invece degli scempi fatti a livello nazionale dai partiti della sua Giunta, che non perdono occasione di promuovere leggi contro la natura e che proprio in questi giorni stanno devastando un bosco di larici per costruire una inutile pista da bob che non sarà nemmeno pronta in tempo per le olimpiadi.

Potremmo considerare le accuse del Sindaco talmente ridicole e sconclusionate da non meritare neppure risposta, ma vogliamo siano l’occasione per spiegare i rischi che anche quell’area corre se lasciata nelle mani della destra di Forlì.

L’ex Eridania, soprattutto prima dei suoi tagli recenti, è diventata negli anni un bosco e parco naturale, ed è già un polmone verde che ospita una avifauna di pregio, quindi prima di tutto occorre conservarne il valore per la biodiversità, la salute pubblica e il clima cittadino.

Si può pensare di restaurare la grande struttura, tutelata da vincoli che ne difendono il valore storico, per grandi eventi, farne una piazza coperta per concerti, esibizioni, mostre, balli. Un’idea possibile, se si avesse coraggio, sarebbe trasformarlo in un grande museo naturalistico – botanico sul modello del Muse di Trento fatto da Renzo Piano.

L’idea di abbattere parte del bosco per farne impianti sportivi sintetici e spogli, accompagnati dalle immancabili strutture di cemento a servizio, sarebbe un grave errore da rigettare con forza. Ci preoccupa in questo senso la mancanza di idee del Sindaco, che rischia di lasciare spazio a chi non ha interesse nella tutela del bene pubblico che quell’area  rappresenta.

Inoltre non è un bel segnale che questa giunta, senza un progetto, abbia per prima cosa in assoluto proceduto alla rimozione di vegetazione ed arbusti sviluppatisi spontaneamente in 50 anni lungo il perimetro, mettendo a rischio le specie protette e nidificanti censite nell’area. Per “riqualificazione” dell’area la destra intende forse abbattere tutti gli arbusti e lasciare solo qualche albero più importante?

Ci aspettiamo le scuse e la rettifica del Sindaco in merito all’ insulto che ha rivolto ai verdi e gli suggeriamo anche di mantenere maggiore sobrietà nella sua campagna elettorale per svolgere il suo ruolo nel tempo che resta con imparzialità e giudizio, necessari all’Istituzione che dovrebbe rappresentare a nome di tutti i cittadini.

Categorie: Generale

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