Alle prossime elezioni amministrative Europa Verde e Sinistra Italiana sosterranno la candidatura a Sindaco di Graziano Rinaldini, con una lista comune e aperta a tutte le realtà cittadine che condividono la necessità di un rinnovamento in città.

Negli ultimi cinque anni sono stati evidenti tutti i limiti e l’incapacità della destra al governo della nostra città, che ne ha impoverito i servizi, si è allontanata dai cittadini e ne ha ridotto la partecipazione, ha sprecato risorse e si è dimostrata incapace di affrontare le emergenze di pandemia e alluvione.

Nelle difficoltà si esce uniti e solidali nei confronti di chi è stato colpito: una amministrazione degna avrebbe cercato il contatto con i suoi cittadini, invece di arroccarsi ed evitare confronto e collaborazione.

Abbiamo a cuore Forlì e il suo futuro e sentiamo il dovere morale di fare qualcosa: tutti coloro che non vogliono rassegnarsi a questa deriva dovranno dare il loro contributo per cambiare.

Il cambiamento che vogliamo rappresentare è una inversione netta di rotta non solo rispetto all’amministrazione di destra, ma anche in relazione ad alcuni errori compiuti dai sindaci precedenti, come l’eccesso di cementificazione che ha deturpato il nostro comune, nei confronti dei quali siamo stati i più forti oppositori a prescindere dal colore politico del governo locale.

L’alluvione ha messo davanti agli occhi di tutti, anche dei più scettici, quanto pesanti siano le ricadute umane ed economiche dei cambiamenti climatici e quanto sia necessario affrontarli con serietà. Vogliamo ricordare le 16 vittime di questo disastro, tutte le famiglie e le aziende colpite duramente e il modo migliore per farlo è ridurre al minimo i rischi che questo possa ricapitare.

I parametri su cui si fondava la protezione del territorio non sono più validi e riteniamo che prima di realizzare nuovi insediamenti debba essere rivista la pianificazione precedente, sospendendo in via cautelativa ogni trasformazione in attesa di nuovi piani di tutela e salvaguardia.

Vogliamo essere accanto ai nostri concittadini, accompagnandoli, sostenendoli e agevolandoli nella ricostruzione di case e attività.

Occorre agire a tutti i livelli, pensare globalmente e agire localmente: anche per questo ci presentiamo alle amministrative e alle elezioni europee con un unico simbolo e le stesse idee, adattate al contesto e alle responsabilità di ogni istituzione.

La crisi climatica rende più frequenti gli eventi estremi e dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili per difendere il territorio, l’ambiente e le persone. Vogliamo rendere sicuro il territorio, le case, i luoghi di lavoro, predisponendo piani di protezione e sicurezza da eventi calamitosi come alluvioni e terremoti, rendendoli patrimonio di tutti tramite esercitazioni e formazione.

Oltre alla messa in sicurezza occorre ripensare la programmazione urbanistica e non cedere all’invasione del cemento, che in pochissimo tempo ha visto Forlì  riempirsi di ogni genere di capannoni.

Occorre ricordare il voto contrario e le nostre proteste, purtroppo inascoltate, quando nel 2017 si decise di approvare il Piano del Commercio i cui effetti sono visibili oggi, persino nelle zone alluvionate.

Nuovo cemento è previsto vicino all’Ospedale – dove ostacolerà i progetti futuri del polo sanitario e intaserà il traffico di una zona già critica – ma anche a ridosso dell’autostrada, a Villa Selva, al Palafiera. Zattini ha annunciato trionfante che col suo PUG il residenziale potrà crescere “solo” di altri 91 ettari nei prossimi anni. A questa previsione vanno poi aggiunti i nuovi insediamenti industriali, il nuovo commercio e le varianti. L’idea di questa destra è di fare una unica metropoli fino al mare, evidentemente.

Noi riteniamo che Forlì abbia già cementificato più del necessario, peggiorando le condizioni economiche delle attività già presenti, impoverendo lavoratori e famiglie, svalutando le zone residenziali esistenti, aumentando costi, temperatura e resistenza del suolo.

Al contrario, a Forlì serve tutelare e ampliare il verde esistente, ripristinare i viali alberati, smettere con i tagli indiscriminati, creare nuovi spazi di vitalità e decompressione dallo stress: anche la scienza ne conferma i benefici per la salute, la riduzione dell’afa e dei consumi energetici estivi. Anche i progetti sull’ex Eridania devono saper coniugare il recupero con il verde che è cresciuto nei decenni: radere al suolo questo patrimonio sarebbe un disastro.

Occorre affrontare seriamente la crisi climatica e la necessaria conversione ecologica. La destra nega che questi cambiamenti siano causati dalle attività umane, e la giunta è allineata con le idee di Salvini e Meloni, disattendendo ogni promessa fatta, controvoglia, sotto la pressione di Fridays For Future nel 2019.

È necessario incentivare il fotovoltaico, anche offrendo i tetti degli edifici pubblici (scuole, palestre, ecc.) e le coperture dei parcheggi in comodato a chi voglia investire sulla creazione di energia pulita. Anche Rinaldini ha fatto dichiarazioni importanti in questo senso.

Dobbiamo ridurre il traffico, liberando le strade dalla congestione e incentivando le alternative di mobilità sostenibile. Dobbiamo introdurre il biglietto climatico per rendere gratuiti i mezzi pubblici, le bici e i pedoni devono essere protetti, occorre più sicurezza con l’obiettivo di zero morti sulle strade cittadine.

Possono venirci in aiuto anche le nuove tecnologie: il coworking per il riutilizzo di spazi oggi vuoti e la riduzione degli spostamenti verso altre città, applicazioni per organizzare gli spostamenti in bus e noleggiare facilmente bici elettriche, il car sharing.

Si devono copiare le migliori pratiche di città europee e italiane, e soprattutto si deve misurare e monitorare tutto quello che si desidera cambiare e perfezionare, se si vogliono risultati concreti.

La conversione ecologica può generare lavoro di qualità ed economie locali positive: la riqualificazione energetica sposta denaro dall’importazione di gas e dai produttori di guerre alle imprese che operano sul territorio, con benefici per l’ambiente e per il futuro del nostro Paese.

Dobbiamo dare una speranza alle nuove generazioni, che devono avere la capacità di crearsi una famiglia, vivere in un ambiente sano e ottenere una qualità della vita migliore di quelle delle passate generazioni.

Intendiamo aprire un dialogo nella città, coinvolgere più persone possibili, collaborare con il resto della coalizione e supportare Rinaldini verso una nuova direzione da dare insieme a Forlì.

“Distinguere senza dividere, Unire senza confondere”: la nostra proposta vuole portare all’interno della coalizione la nostra visione di partecipazione alla gestione della cosa pubblica, di condivisione con tutte le cittadine e cittadini dei percorsi di grandi e piccoli cambiamenti, di riconoscimento ad ognuna e ognuno dei propri diritti nelle diversità etniche, religiose, sessuali, politiche , di genere.

A supporto di questo difficile ma ineludibile compito è determinante la capacità di riconoscere ed applicare il valore della laicità, che non è solo un dovere costituzionale, ma strumento per garantire uguaglianza e rispetto per tutte le cittadine e tutti i cittadini.

Amministrare una città significa agire per accrescere il benessere economico e quindi creare opportunità di lavoro, stimolare e rafforzare una buona imprenditoria, creare i presupposti economici per garantire il diritto alla casa, il diritto al welfare, il diritto ad un benessere sociale. Un benessere che non può che accompagnarsi con il rispetto per l’ambiente e i diritti di tutti gli esseri viventi : “la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (Gandhi)

Assolutamente importante è creare i presupposti e gli strumenti per accrescere la sensibilità verso una cultura di Pace. Non sono di competenza dei Consigli Comunali l’invio di armi e le partecipazioni ai conflitti, ma possiamo diffondere assieme alla città la richiesta del cessate il fuoco e la fine dei bombardamenti su esseri umani inermi, e far parte di quelle voci che dicono NO alla guerra. Non c’è distanza che ci protegga dalle conseguenze disastrose di ogni guerra, anche la più lontana da noi.

Pensiamo a una città che accoglie e cerca di superare anche le difficoltà oggettive che purtroppo sono presenti in alcune zone, ma che la repressione, le pistole elettriche o le sbarre per isolare alcuni spazi non fanno che aggravare.

Una Forlì sicura che assicura il benessere con la cultura, la socialità, la partecipazione non avrà bisogno di luoghi chiusi da transenne per evitare episodi di violenza.

La città deve essere vissuta e ripensata a partire dal suo centro storico che dovrà essere più pedonalizzato, incentivare le attività commerciali, che torni a essere abitato attraverso un impegno a restaurare edifici e recuperare la sua funzione residenziale. Proponiamo la realizzazione di grandi parcheggi scambiatori gratuiti connessi con il centro con bus elettrici.

Forlì ha un grandissimo patrimonio culturale che vogliamo far conoscere, divulgare, far diventare

di tutti, che deve educare i nostri giovani alla bellezza, all’arte, alla poesia e alla letteratura. Musei, opere d’arte, collezioni, biblioteche, archivi tornino a essere il cuore pulsante

della nostra comunità, ciò in cui ci riconosciamo, valorizzati e nello stesso tempo trattati con rigore

e rispetto. Vogliamo dare una nuova e rigorosa organizzazione agli istituti culturali con un piano che ne prenda in considerazione l’intero assetto. Vogliamo completare il San Domenico, restaurando il territorio circostante , restaurare il Merenda e riaprire tutti i musei chiusi da anni a cominciare da quello archeologico e dall’etnografico, modernizzare e rendere attraente la biblioteca trasferendo la sezione moderna a palazzo Albertini per rivitalizzare la piazza, recuperare a funzioni pubbliche la Ripa, evitandone la privatizzazione strisciante per usi parassitari, salvare dalla manomissione gratuita il Romagnoli, prezioso e unico museo del ‘900.

Il centro storico deve ritrovare una sua caratterizzazione che in parte ha già nella zona dei musei, nella zona del mercato ortofrutticolo, in Via G. Regnoli, con l’importante presenza dell’associazionismo che è stato capace di unire economia e socialità.

Restano però troppi spazi anonimi che dovrebbero invece diventare luoghi di attività permanenti, trovando una loro identità: Piazzetta della Misura dove oggi si fanno pochissime iniziative potrebbe diventare il luogo attrezzato per giovani artisti, la piazzetta dei Burattini dietro la sala Santa Caterina, Galleria Mazzini attualmente transennata nelle ore notturne, Piazzetta della Pescheria e altri luoghi possono diventare punto permanente per attività culturali, luoghi in cui socializzare e sentirsi parte e costruttori della propria città.

I grandi eventi di pochi giorni o poche ore, al di là dell’opportunità di spendere somme tanto ingenti mentre la città piange l’alluvione, provocano concentrazioni di folla di qualche ora per poi lasciare nel resto del tempo una città semi deserta.

Va pensata una città a misura di bambine e bambini, con un teatro estivo permanente all’aperto e un mercatino del riuso a cadenza mensile.

Una città a misura di bambino richiede di pensare anche all’eliminazione dei pericoli e delle barriere architettoniche e diventa più vicina e accessibile anche ai portatori di disabilità.

Con spirito unitario, ma attenti a ciò che riteniamo prioritario per la nostra comunità, abbiamo deciso di farci promotori di una alleanza larga di centrosinistra a sostegno del candidato sindaco Graziano Rinaldini e da oggi Alleanza Verdi Sinistra avvia e sollecita un confronto aperto e collaborativo con associazioni, movimenti, reti civiche, cittadine e i cittadini per arricchire e condividere idee e progetti e offrire uno spazio a chi sente il dovere di impegnarsi su questi valori.

Categorie: Generale

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