Non soddisfatti del dannoso progetto di legge dell’Onorevole Francesco Bruzzone (Lega), che deregolamenta, azzerando le norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio, la legge 157 del 92, ci riprovano con l’intervento del ministro Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia). Con l’art. 6 del DL Agricoltura, prevedono di impiegare le Forze Armate nell’attività di contenimento della fauna selvatica nel territorio italiano, mediante abbattimento e cattura. Come se le Forze Armate fossero preparate a questo e potessero distogliere il loro tempo dalle altre emergenze sul nostro territorio! 

E lo fanno dopo di aver modificato il contenuto degli articoli 19 e 19-ter della legge 157 del 92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, per includere nuove finalità che permettono il “controllo” della fauna selvatica anche in giorni e aree dove la caccia è normalmente vietata, comprese le aree protette e urbane. 

Infine, a completamento del sadico disegno, viene eliminata la possibilità di utilizzare metodi ecologici, puntualizzando che i piani di controllo debbano per forza prevedere l’abbattimento o la cattura degli esemplari.  

Il decreto completa la sua folle idea di sfruttamento della fauna selvatica accogliendo la principale richiesta del mondo venatorio e cioè, limitare i controlli e l’interferenza delle associazioni ambientaliste e animaliste.

Lo fa attraverso il passaggio dei Carabinieri Forestali sotto il controllo del Ministero dell’Agricoltura, di cui Lollobrigida è a capo e modificando nuovamente la legge sulla caccia. Questa volta è l’articolo 27 comma 1 lett. B ad essere modificato e, in questa sua nuova versione, da un lato apre nuove possibilità per le associazioni di cacciatori di esercitare l’attività di vigilanza venatoria volontaria, dall’altra riduce quelle delle associazioni di protezione ambientale nazionali presenti nel Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale. 

Al fine di evitare le proteste di ambientalisti ed animalisti, che potrebbero disturbare i cacciatori durante la loro attività, è stata individuata una intimidazione ad hoc che prevede, da parte delle forze armate, la possibilità di identificare i manifestanti e accompagnarli presso i più vicini uffici o comandi della Polizia di Stato o dei Carabinieri.

È così che il Governo a ridosso delle elezioni attira il voto dei cacciatori togliendo vincoli, controlli e limitando le proteste: una modalità ormai già collaudata su tantissimi loro interventi, dall’ennesimo condono edilizio al tentativo di limitare anche i controlli sugli eccessi di velocità nelle strade a scapito della sicurezza.

Maurizio Pascucci

Alleanza Verdi e Sinistra Cesena

Categorie: Generale

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