E’ interessante come il consigliere comunale della Lega di Salvini voglia imporre a livello centrale una regola sul codice della strada che impedisca ai comuni e ai suoi cittadini di scegliere come regolare il proprio traffico.

Se ne deduce che il suo partito è federalista solo quando le regole sono prese in comune accordo con l’Unione Europea o da un Governo a loro non affine, mentre sono accentratori quando esprimono il vice Presidente del Consiglio.

Il tentativo propagandistico di Salvini di togliere ogni limite di velocità per accontentare qualche pancia in campagna elettorale è assolutamente irresponsabile: e se a causa di questa rincorsa al consenso facile qualcuno dovesse perdere la vita in strada?

Per l’esponente locale del carroccio “non ci sarebbero prove attendibili che le zone 30 facciano calare gli incidenti o l’inquinamento”: evidentemente non ha studiato e non gli interessa fare ricerche, ma solo polemizzare in maniera sterile.

Ad esempio, tra le altre, una ricerca pubblicata dal dipartimento della salute pubblica della London School of Hygiene and Tropical Medicine ha stabilito dopo uno studio sui dati che l’introduzione delle zone 30 a Londra ha ridotto gli incidenti del 41,9% e che la percentuale di riduzione è stata maggiore nel segmento dei bambini più piccoli e in quello dei morti e feriti gravi. Inoltre non ci sono evidenze di aumenti verso le aree adiacenti alle zone 30, dato che in queste aree sono ugualmente leggermente diminuiti in media dell’8%.

Altri risultati simili sono emersi in studi in tutto il Mondo, dal Canada alla Norvegia.

È utile ricordargli che l’adozione delle zone 30 è sostenuta anche dal Parlamento Europeo, che nell’ottobre 2021 ha approvato una risoluzione per chiedere alla Commissione di sviluppare raccomandazioni per le zone a 30 km/h in zone residenziali e in quelle a elevata percorrenza di pedoni e ciclisti.

Peraltro è lo stesso Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale ad oggi vigente che recependo linee guida internazionali indica il limite dei 30 km orari come misura chiave per ridurre gli incidenti sulle strade urbane. In particolare:

  • Se si vogliono limitare le possibili conseguenze degli incidenti, occorre limitare le velocità, tenendo conto dei possibili eventi, dei soggetti potenzialmente coinvolti e delle limitazioni fisiche del corpo umano. Sulla base dei risultati della ricerca si possono sintetizzare i seguenti principi cardine di questo approccio: dove ci possono essere impatti che coinvolgono veicoli e pedoni, la velocità dovrebbe essere limitata a 30 km/h” (PNSS 2030, pag. 22);
  • Ed ancora, nella sezione delle linee strategiche: in ambito urbano, in particolare, si propone, a valle di una revisione della gerarchizzazione delle strade, una chiara individuazione della viabilità a 50 km/h e delle zone a 30 km/h“»” (PNSS 2030, pag.79).

Quanto all’inasprimento delle sanzioni e l’uso dei telefonini alla guida, tanto applaudito e voluto dalla Lega, a nostro parere più che punire con multe più salate occorrerebbe aumentare i controlli, in modo che ci sia veramente sicurezza e non siano fatte per fare cassa.

Cosa ancora più grave, fare sanzioni di stesso importo senza considerare il reddito di chi riceve la sanzione è profondamente iniquo, perché di fatto impatta di più sulle famiglie più povere: a livello nazionale occorrerebbe quindi intervenire.

Inoltre verificare se un conducente ha assunto droghe o alcool dopo un incidente e ritirargli a posteriori la patente non è utile ad evitarlo, mentre servirebbe avere più controlli preventivi per ridurre i rischi ed evitare che questi avvengano.

Il fine deve essere sempre quello di ridurre gli incidenti gravi e i feriti, non fare cassa o spot elettorali.

Maurizio Pascucci

Alleanza Verdi e Sinistra Cesena

Categorie: Generale

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