L’ordine del Giorno approvato dal Consiglio Comunale il 4 di Giugno è chiaro: l’unico modo per raggiungere gli obiettivi del programma del Sindaco è introdurre il porta a porta anche a Forlì. Questo è scritto nel documento approvato e questo è stato dichiarato e pubblicato dalla Stampa in forma congiunta da Verdi, Margherita e DS il giorno successivo il voto.
Si parla di limiti minimi, non di obiettivi da raggiungere: sarebbe d’altra parte insensato pensare di fermarsi ad un obiettivo quando
senza costi aggiuntivi è possibile superarlo. L’ambiguità semmai risiede in chi cerca doppi significati nella filigrana del testo, probabilmente cercando un motivo per protestare invece di sostenere un cammino che non si conclude certo con una votazione di indirizzo politico del Consiglio. Chi ha come obiettivo concreto il cambiamento verso il porta a porta dovrebbe cercare di contrastare chi concretamente cerca di opporsi a questo sistema. I Verbali della discussione sono pubblici, così come l’elenco di chi non era presente e/o ha deciso di non votare l’ordine del giorno.
Delle due l’una: se il documento fosse stato ambiguo, non ci sarebbero state critiche ed assenze in Consiglio.
Chi critica strumentalmente la prossima volta dia il suo voto ai Verdi: con più di un quarantesimo dei voti utili il documento sarebbe stato ancora più chiaro.

Sul porta a porta nessuna ambiguità – Alessandro Ronchi