di Davide Fabbri, candidato a Sindaco a Cesena.
E’ esplicito il riferimento all’intricato sistema di potere, basato su una gestione del territorio dettata da evidenti spinte speculative.
Il libro nasce dal bisogno di raccontare quanto sia diventata invasiva e distruttiva una vera e propria commistione d’interessi, che piega l’interesse pubblico nei confronti di quello privato.
Il “Potere del Cemento” costituisce un partito trasversale nella gestione del Potere, tutto intento a fabbricare con disinvoltura il proprio consenso elettorale, sulla base di illimitati permessi di costruire ai privati (cittadini e pertanto elettori).
A Cesena si è costruito tanto, ovunque, dappertutto, troppo e male, mettendo in atto una evidente dispersione territoriale delle abitazioni e degli insediamenti produttivi.
E non è finita: questo processo di cementificazione e di consumo di suolo è destinato a continuare.
Questo libro ha la velleità di far accendere in città un dibattito culturale sul ruolo dell’urbanistica: le scelte cementificatorie ispirate allo sperpero delle risorse e alla crescita infinita, devono essere accantonate, sostituite con altre più eco-sostenibili.
Fermare il consumo di territorio: questo dovrebbe essere lo slogan vincente di un candidato Sindaco lungimirante e attento autenticamente alle problematiche ambientali e culturali di una città. I Verdi di Cesena chiedono da tempo di arrestare questa evidente degenerazione dell’attività edilizia, che ignora i rischi di dissesto idrogeologico di ampie zone del territorio, proponendo un Ecopiano: misure efficaci e vincolanti, piani di azione per l’arresto e il contenimento del consumo di suolo, la prevenzione di fenomeni di dispersione insediativa. La nuova politica che i Verdi vogliono portare avanti deve infatti partire dal fatto che l’attuale insostenibilità è stata provocata anche dalla speculazione fondiaria. L’eccessivo consumo di suolo, la cementificazione del territorio, l’edificazione di anonimi palazzi e centri commerciali, la congestione del traffico, l’inquinamento, sono il frutto di scelte urbanistiche miopi, che consentono di realizzare
una crescita ingiustificata dell’edilizia rispetto ai fabbisogni abitativi e produttivi della nostra città, con una estensione della città costruita all’insegna anche della speculazione edilizia.
La mia speranza è quella di vedere un risveglio delle coscienze nella mia città. Un risveglio culturale di cittadini attivi, fortemente motivati a difendere il proprio territorio, per cercare di impedire nuove ferite all’ambiente e al paesaggio, per cercare di diffondere una idea diversa di città e di modernità. Il mio auspicio è che questo libretto non venga snobbato, e che, al contrario, possa essere utile a questo necessario risveglio collettivo.