“Una persona non dovrebbe mai lasciare orme così profonde che il vento non le possa cancellare.”

I VERDI hanno deciso di impegnarsi per una campagna elettorale a IMPATTO ZERO.

Niente manifesti 6×3, niente camion vela, niente faccioni ammiccanti, niente auto strombazzanti a infastidire i passanti, niente gadget.

Una campagna elettorale basata sulla sobrietà, senza sperperi. Concentrando il proprio impegno sui contenuti, sui programmi e le battaglie civili e, se possibile, sull’esempio.

E così I Verdi si impegnano anche a compensare con alberi da piantare nel nostro territorio e nella stagione adatta la carta consumata e la CO2 prodotta per stampare manifesti, volantini e programmi ed effettuare gli spostamenti necessari, quando non possibili con mezzi ecologici.

Questo perché ogni attività umana emette anidride carbonica. Un italiano ad esempio ne produce in media 21 chili al giorno. Meno di un americano, molti più di un africano. In ogni caso troppi. Perché il pianeta non è più in grado di reggere il nostro peso.

Un approccio etico in questa campagna elettorale che trova sostanza nelle proposte programmatiche dei Verdi che ritengono sia necessaria una discontinuità politica economica e ambientale rispetto ai vecchi modelli e una strategia fondata anche in questa provincia sull’ecologia e sull’armonia tra natura, persone a ambiente.

Noi proponiamo un sentiero inedito, basato su nuovi stili di vita e un benessere fondati sulla riscoperta del senso della misura, del risparmio, del rispetto di ogni forma di diversità, biologica, sociale e culturale e che passano attraverso la più ampia partecipazione dei cittadini alle scelte della cosa pubblica.
COS’E’ L’IMPATTO ZERO

E’ impensabile concepire l’umanità senza produzione, da cui deriva lo sviluppo intellettuale, culturale e il benessere collettivo dell’uomo. Qualsiasi produzione o azione dell’uomo genera inquinamento. Per esempio produrre un giornale ha un impatto ambientale sulla forestazione della terra, se per ogni pagina fosse ripiantato un nuovo albero riusciremmo a compensare l’impatto ambientale e riportarlo in pareggio, il cd “impatto zero”.

Uno dei principali problemi ambientali della nostra generazione è il cd “effetto serra”. L’emissione di alcuni gas nell’atmosfera innesca un processo di surriscaldamento della terra. La comunità scientifica ha identificato le emissioni di anidride carbonica tra le principali cause dell’effetto serra .

L’anidride carbonica ha accompagnato l’ambiente e l’uomo per milioni di anni, noi stessi la produciamo in parte con il nostro respiro. La perfezione della natura ha sempre consentito di eliminarla riassorbendola tramite le piante.

L’azione dell’uomo negli ultimi secoli ha però:

1) Distrutto quasi completamente le foreste. In questo modo ha minato la naturale funzione delle piante come “polmoni” della terra.

2) Aumentato artificialmente l’emissione di anidride carbonica. Lo sviluppo economico e industriale negli ultimi due secoli ha raggiunto da tempo una dimensione tale da valicare i limiti posti dalla natura, mettendo in serio pericolo gli equilibri dell’ecosistema da cui dipende la nostra stessa vita e salute.

L’obiettivo della cultura dell’impatto zero consente:

1) Creare nuovi boschi e fermare la deforestazione della terra

2) Incentivare i comportamenti di consumo “consapevoli”. Se tutti fossero in grado di associare i propri comportamenti individuali in termini di emissioni di anidride carbonica, e quindi “quanti alberi sono necessari per riassorbirla”, molto probabilmente farebbero più attenzione alle proprie azioni ed ai propri consumi.

Facciamo un esempio. Ogni metro quadro di foresta contribuisce ad assorbire circa 0,7 kg di CO2 l’anno. Così, ad esempio, ogni 10.000 chilometri percorsi da un’automobile (utilitaria inferiore a 1.6 cc) sono emessi nell’atmosfera circa 700 kg di CO2. Pochi passaggi matematici per calcolare i m2 di foresta necessari per riassorbire le emissioni di CO2. Nel nostro esempio per riassorbire 700 kg di CO2 sono necessari 903 mq di foresta (tratto da www.impattozero.it).


1 commento

ornella · 27 Maggio 2009 alle 10:21 pm

Ringrazio Alessandro Ronchi, consigliere Comunale dei Verdi, per il lavoro, la disponibilità e l’impegno dimostrati in questi 5 anni.
Uno dei pochi consiglieri che ha fatto il proprio dovere, che è andato alle sedute del consiglio preparato, che ha dimostrato di conoscere gli argomenti all’ordine del giorno, che è stato sempre propositivo e che non ha difeso gli interessi di un partito, ma si è battuto per il bene della città.
Pur essendo solo, molte volte isolato, si è scontrato con forza e coraggio per far valere e portare avanti le sue proposte, cercando di informare, coinvolgere e convincere gli altri consiglieri della validità di quello che sosteneva.
Si è fatto portavoce dei cittadini e si è dimostrato responsabile e all’altezza della fiducia: quella delle donne e degli uomini che hanno a cuore la trasparenza nell’agire politico.
Sicuramente è stato un esempio che tutti dovrebbero imitare in quanto il consigliere deve portare avanti gli interessi dei cittadini essendone il rappresentante, deve saper ascoltare i cittadini.
Deve decidere ragionando con la propria testa e non con quella del partito per poi subirne passivamente le decisioni e votare in modo concorde per ottenere la maggioranza!!!

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