Il Portavoce provinciale dei Verdi, impegnati nella costruzione del Movimento degli Ecologisti e Civici, con un blitz riesce ad esporre alla Camera le bandiere contro il nucleare.
Proprio durante la chiama al voto di fiducia al decreto Omnibus, infatti, Turroni è riuscito a srotolare tre bandiere con la scritta “Ferma il nucleare, vota sì”, ed attirare l’attenzione contro il tentativo del Governo di bloccare l’espressione popolare referendaria.

Fuori dalle porte della Camera, da giorni, i sostenitori della campagna referendaria hanno animato un sit-in di protesta.
“E’ necessario in tutti i modi che i cittdini sappiano il furto di referendum che e’ furto di democrazia”. Sauro Turroni in transatlantico sottolinea il senso della sua iniziativa: denuncia il furto di democrazia su “questa enorme tragica vicenda del nucleare che e’ diventata la cifra della mia vita”. Ma, aggiunge, “non se ne parla, non si sfonda, non si buca”. Mentre prosegue la chiama dei deputati per la fiducia sul dl Omnibus che contiene le norme sul necleare, Turroni replica, ironizzando a chi gli chiede che cosa accadra’ quando le norme saranno divenute legge: “c’e quella banda di comunisti della Cassazione che dovra’ decidere che fare. La questione e’ complicata, anche se l’hanno studiata bene. I commi primo e ottavo dell’articolo sul nucleare di fatto rinviano una decisione. Ma il rinvio non e’ la risposta al quesito referendario sul nucleare che pretendeva di cancellarlo”.

Già tra i protagonisti della battaglia contro il nucleare con il primo referendum del 1987, Sauro Turroni nel 1989 insieme con Alex Langer pedalò per tutta la via Emilia in una staffetta ciclistica che congiungeva idealmente la protesta contro il nucleare militare dell’aeroporto di Rimini e quello civile di Caorso.

Nel 1995 fu protagonista delle spedizioni all’atollo di Mururoa con Greenpeace contro gli esperimenti nucleari francesi. In questa occasione fu arrestato dalle autorità francesi.

Nel 1996 nel decennale di Chernobyl si recò in visita alla centrale e agli ospedali della zona.

Nel 2001 da Presidente della Commissione Ambiente della Camera condusse l’indagine conoscitiva sull’alluvione che coinvolse i siti nucleari di Trino e Salluggia.

Negli anni successivi riuscì per primo a rendere noto il decreto, ancora tenuto nascosto, con cui si voleva realizzare il deposito di scorie nucleari a Scansano Jonico. Negli stessi anni fu presente e partecipò con Greenpeace al blocco a Vercelli dei treni che trasportavano le scorie nucleari.

Ieri alla Camera ha appeso in aula alla Camera 3 bandiere contro il nucleare.

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