Domani 29 febbraio scade la sospensione decretata dalla Provincia di Forlì – Cesena per la caccia di selezione agli ungulati, decisa perchè persino a Bulbi era apparso evidente che le popolazioni di caprioli, cervi, cinghiali, daini, stremate per la neve e il gelo, richiedevano l’abbandono delle uccisioni.

Pochi giorni di sospensione e poi dal primo marzo si ricomincia, nonostante centinaia di ungulati siano morti in questo periodo impossibilitati a muoversi e ad alimentarsi in zone ove la coltre di neve misura anche 2 o 3 metri.

La selezione è già stata fatta dalla Natura, anche il presidente cacciatore, che evidentemente ama Bambi purchè abbia un contorno di patatine, deve rendersi conto che non è possibile uccidere altri animali sulla base dei censimenti vecchi perchè non c’è più nulla da riequilibrare, il numero dei capi si è terribilmente ridotto, tanto da richiedere su basi scientifiche un nuovo censimento.

Lo sanno bene anche i cacciatori perchè nei giorni più difficili per cervi e caprioli hanno deciso di accogliere l’appello dei Verdi che avevano chiesto azioni urgenti per portare cibo a questi poveri animali utilizzando anche gli elicotteri, anche se qualcuno non ha rinunciato, in quei momenti difficili, a ricercare sterili polemiche come ha fatto il presidente dell’Ambito di caccia n.5.

Vogliamo ricordare che ci eravamo pubblicamente rivolti al Prefetto di Forlì, che coordinava gli interventi di emergenza e al Corpo Forestale dello Stato di attivarsi per gettare fieno nelle zone ove si trovano gli animali stremati per l’impossibilità di alimentarsi per l’eccezionale calamità che si è verificata nella Romagna.

Avevamo Inoltre chiesto che la Provincia di Forlì-Cesena utilizzasse l’articolo 51 della L.R. 8/1994 per vietare l’attività venatoria “per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche” in quanto le bufere di neve sul nostro Appennino stavano decimando le popolazioni di ungulati che, con il persistere del ghiaccio e delle basse temperature, erano stremate e dovevano scendere a valle per nutrirsi.

La neve è ancora sulle colline e le montagne, le popolazioni di ungulati sono decimate e che fa la Provincia ? se ne frega e consente il riavvio della mattanza.

Ribadiamo che è necessario sospendere la caccia di selezione fino alla fine della stagione venatoria e non soltanto per alcuni giorni come ha fatto senza vergogna la Provincia di Forlì – Cesena, in modo tale da permettere agli animali di riprendersi in primavera, in attesa di valutare la condizione delle popolazioni per verificare se sia ancora sostenibile un prelievo venatorio dopo la strage.

Purtroppo il nostro presidente – cacciatore, che come al solito si contraddistingue per la proterva tutela dei degli interessi venatori più deteriori ha sospeso , bontà sua, la caccia solo fino al 29 febbraio, mostrandosi davvero senza vergogna , e non ha inteso recedere dalla assurda decisione presa.

Speriamo che a questo punto sia la Regione, sentita l’Ispra, ad adottare un provvedimento valido per tutto il territorio regionale che impedisca simili azioni contro la natura.