icaro con maschera2013-09-20 14.57.30

Dopo il solito can can durato settimane per girare all’indietro le lancette dell’orologio ( di 40 anni ! ) le associazioni dei Commercianti hanno partorito il topolino : riaprire gran parte delle ZTL e mettere una ventina di auto in Piazza Saffi con un po’ di motociclette di fronte alla Feltrinelli.

Si tratta di una proposta regressiva ma la responsabilità non è dei commercianti, non è responsabilità loro la mobilità della città e le loro proposte , ancorchè parziali e prive di prospettiva, sono solo il disperato tentativo di offrire ai propri associati una qualche idea per consentire loro una prospettiva di rilancio che sanno benissimo non può passare dalle auto in centro, bensì dal contrario.

La reale responsabilità di questa regressione è tutta delle diverse Amministrazioni Comunali che negli ultimi 30 anni si sono succedute a Forlì e che hanno costantemente operato per vanificare qualsiasi proposta positiva in tema di mobilità e, anzi. hanno eroso giorno dopo giorno i contenuti dei piani del traffico che, fin dal 1984, hanno tentato di proporre interventi di riqualificazione necessari a fare di Forlì una città moderna.

Uno dei primi atti di questa amministrazione appena insediata è stato quello di peggiorare le misure della giunta Masini, già così modeste da provocare l’uscita dei Verdi dalla Maggioranza e le dimissioni dall’assessorato e poi, successivamente, ha messo in atto modeste operazioncine di facciata, incapaci di qualsiasi miglioramento : un po’ di bici nelle rastrelliere, qualche collonnetta elettrica a cui si aggiunge l’eliminazione del pagamento dei parcheggi per natale e il sabato, mentre l’inquinamento resta altissimo e i mezzi pubblici peggiorano il servizio.

La crisi della città e del commercio derivano da strade mai adeguate alle nuove esigenze e dal fatto che negli anni non c’è stata nessuna politica per far diventare il centro della città un luogo attraente per passeggiare, socializzare, fare acquisti.

I Verdi ritengono che si debba mettere in atto una nuova politica per il centro storico, che riguardi tutti gli aspetti per una sua rinascita, che risolva come nelle moderne città i problemi di accessibilità e di mobilità, restituendo nelle vie e nelle piazze lo spazio alle persone, ai giovani, creando luoghi di aggregazione, garantendo sicurezza alle bici ed ai pedoni. a cui va aggiunta una più generale messa in atto di azioni per disincentivare le presenza delle Banche e degli uffici, prevedendo la loro collocazione in altri luoghi della città più facilmente accessibili.

I Verdi sostengono la necessità dell’avvio, finalmente, del restauro e della riqualificazione degli edifici residenziali del centro storico, attuata in molte città vicine e che invece a Forlì è stata bloccata dalla volontà di favorire le espansioni immobiliari e dall’incapacità di comprendere che il recupero di una città è l’azione principale se si vuole conservare l’identità e la coesione di una comunità.

A Forli non c’è però nessuna lungimiranza, non si fa nulla di tutto questo, si rende gratuito il parcheggio in centro, si continuano a realizzare nuovi centri commerciali, si propone l’ autostrada di 12 km con casello a Forlì zona industriale e uno Pievesestina di Cesena, camuffandola da via Emilia bis per collegarla alla nuova Autostrada Orte-Cesena-Mestre, senza capire che questo modello di sviluppo è obsoleto ed è lo stesso che negli anni ci ha portato alla grave situazione economica e sociale attuale..

Con le ricette della Amministrazione non si va da nessuna parte mentre quelle dei commercianti sono solo un disperato tentativo di trovare una soluzione qualsiasi a problemi che non si vuole comprendere abbiano altre cause.

Come sempre siamo disponibili a dare il nostro contributo costruttivo per il bene della città , disponibili a confrontarci con chiunque voglia impegnarsi concretamente per migliorare la vita dei forlivesi e le opportunità di sopravvivenza per le attività commerciali del centro, vitali per la rinascita della città .

Noi vogliamo dare ai commercianti e alla città una mano vera, e ciò fin da quando ci impegnammo, da soli, a chiedere il mercato ambulante in piazza Saffi tutti gli altri volevano metterlo nelle più improvvisate e disparate collocazioni.

Occorre però un impegno ad un confronto vero e non fatto di slogan o pannicelli caldi.

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