Le trasformazioni urbane non sono fatte solo di varianti urbanistiche per favorire questo o quell’insediamento ma richiedono anche capacità progettuale, visione, obiettivi che francamente ci pare manchino totalmente.

La infinita costellazione di centri commerciali che stanno sorgendo ovunque si sta arricchendo di tre nuovi insediamenti in via Bertini, fra il ponte della ferrovia e la via Pandolfa.

Una amministrazione attenta avrebbe colto l’occasione di chiedere a chi interviene di realizzare una pista ciclabile in sede propria lungo tutto quel tratto e di costruire un tunnel accanto al ponte ferroviario in modo di superare la barriera rappresentata dalla pericolosa strettoia del sottopasso.

Il tunnel avrebbe inoltre consentito di collegare quel tratto di via Bertini, attraverso un altro tratto di pista in sede propria lungo la via  Alessandro Volta, con la Stazione e il viale della Libertà e di lì con il centro della città e il tratto urbano della via Emilia.

Dalla parte opposta, utilizzando i terreni liberi sovrastanti la tangenziale, in quel tratto interrata, una nuova pista ciclabile potrebbe collegare la zona al Cimitero e alle ciclabili lungo la via Ravegnana, fino addirittura al tratto iniziale della Cervese.

Inoltre sarebbe questa  l’occasione per sistemare a verde l’area del sedime sovrastante il tratto interrato della tangenziale che giace abbandonata ed inutilizzata, coinvolgendo nel progetto l’ Anas, che ne è proprietaria.

La realizzazione del sottopasso attraverso la tecnologia dello spingitubo è già stata recentemente applicata per altri scopi in un altro tratto della ferrovia in Comune di Forlì e dovrebbe essere ben nota alla Amministrazione, la cui azione potrebbe concretizzarsi a nostro avviso con qualcosa di maggiormente strategico  delle rotonde, andando oltre alle strette ciclabili verniciate per terra.

Invitiamo l’Amministrazione a prendere immediatamente in esame la nostra proposta, e le forniamo anche uno schema del tracciato con l’indicazione delle principali opere a nostro avviso necessarie per realizzare un collegamento protetto nord sud nella città, collegando fra loro punti significativi di interesse ed affluenza.

Immaginiamo che il Comune sia già pronto a rispondere che le autorizzazioni già concesse alle ditte che realizzano i tre insediamenti commerciali impegnano questi ultimi alla realizzazione di altre opere o al versamento di oneri già destinati ad altro scopo.

In questo caso ci sarebbe comunque la possibilità di realizzare questa nostra proposta e dire sarebbe un vero errore non recepirla dal momento che, come tutti sanno, il PNRR mette a disposizione le risorse necessarie per la realizzazione di piste ciclabili.

Sono capaci gli amministratori di non perdere un’altra occasione ?


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