Forse non tutti sanno che Hera spa – la società di gestione dei servizi pubblici ambientali – gestisce nel bolognese (area ex Seabo) circa 1.600 km di tubazioni in cemento amianto; inoltre Hera in Romagna gestisce oltre 2.000 km di condutture idriche in cemento amianto.

Da anni i Verdi sostengono che l’acqua deve essere indenne da sostanze cancerogene.
Pur essendo partito un piano di Hera spa di sostituzione delle vecchie condotte acquedottistiche in cemento amianto, non sono state adottate le misure necessarie ed efficaci che coincidono, a nostro avviso, con la bonifica integrale delle reti per far veicolare l’acqua per uso potabile.

I tubi in cemento amianto hanno avuto grande diffusione a partire dalla seconda metà degli anni ’60 e ne è stato completamente interrotto l’utilizzo a partire dai primi anni ’90, con l’introduzione della Legge nazionale n. 257 del 1992, che ha stabilito – per le problematiche sanitarie correlate all’amianto – il divieto di produrre e commercializzare i prodotti contenenti amianto.
Infatti è bene sottolineare che la respirazione di fibre di amianto può determinare malattie diverse, tutte comunque caratterizzate da un lungo intervallo di tempo fra l’inizio dell’esposizione e la comparsa della malattia.
Le malattie principali che possono essere provocate dall’amianto sono: asbestosi, mesotelioma, carcinomi polmonari, tumori del tratto gastro-intestinale e alla laringe.
Si chiede pertanto ad Hera spa, ai Sindaci dei Comuni soci di Hera spa, di elaborare e mettere in atto un piano teso a bonificare integralmente le reti acquedottistiche.

Davide Fabbri