Le perplessità sollevate dal Sig. Cavalli sulla gestione del Canile Comprensoriale trovano risposta nei fatti.
“Morti sospette”, sistema di vigilanza, associazioni.
I decessi sono stati dichiarati dalla gestione del Canile e dalla stessa, coadiuvata dal Servizio Veterinario dell’Ausl di Forlì, sottoposti non solo alle normali indagini di routine che riguardano ogni caso di morte nella struttura bensì anche ad analisi estremamente approfondite e presso isitituti terzi: Istituto Zooprofilattico della Lombardia-Emilia Romagna, Università di Pisa e di Parma.
I risultati degli esami, condotti oltre che sui cani deceduti anche su acqua, mangimi e cani tuttora in vita presso il Canile, escludono cause tossicologiche e infettive.
Le associazioni animaliste – fortunatamente molto attive e attente nel nostro territorio – hanno seguito il fatto sia autonomamente, come è corretto che avvenga, sia tramite l’assessorato.
Non è mia intenzione interferire con il ruolo delle associazioni e con la loro volontà o meno di rispondere a quella che pare più una provocazione che non un segnale di attenzione al benessere animale ma ritengo doveroso intervenire su questo punto.
Alle associazioni di volontariato animaliste, il “sistema-Canile” offre e chiede molto più che la mera “vigilanza” invocata dal Sig. Cavalli e affidata, come ovvio, agli organi deputati dalla legge.
Con le associazioni si lavora e si interviene – a volte in totale accordo a volte con punti di vista diversi ma sempre più rispettosi dei diversi ruoli – sulla prevenzione degli abbandoni e del randagismo, sulla cura dei cuccioli, sulle adozioni, ecc..
Il Sistema-canile si relaziona sistematicamente con il gruppo di giovani (e non!) volontari che operano quotidianamente nella struttura comprensoriale e mantiene, promuove e organizza momenti di confronto (spesso anche molto accesi) e collaborazione con le associazioni: attraverso specifici rapporti convenzionali e/o regolamentazioni ad hoc per le svariate necessità che inevitabilmente interessano servizi così complessi come la gestione di un canile che serve i 15 comuni del comprensorio forlivese.
Va tutto bene? Sarebbe sbagliato dire semplicemente sì. La voglia e la volontà di migliorare sempre è più forte della consapevolezza di agire con diligenza e attenzione e le associazioni svolgono un ruolo insostituibile proprio nel pretendere, giustamente, che il sistema pubblico non si adagi mai sui risultati ottenuti.
Sandra Morelli