La norma che regolamenta i monopattini elettrici poteva essere migliore? Non ci sono dubbi. Ma la strumentalizzazione elettorale del vicesindaco Mezzacapo è inconcepibile.
Al contrario di quanto afferma, infatti, comunque si tratta di una norma positiva, che andrà integrata con ulteriori iniziative per promuovere la micromobilità sostenibile.
I monopattini elettrici funzionano bene e possono essere uno strumento integrativo e di interscambio tra mezzi collettivi diversi, come ad esempio il passaggio dal treno all’autobus. Se si tratta di dispositivi a velocità limitata non rappresentano un pericolo per i ciclisti o per i pedoni, anche se chiaramente è necessario il buon senso nel loro utilizzo, come in tutte le cose.
Non è con i divieti ai monopattini che si mettono in sicurezza le
nostre strade.
Il vicesindaco sbaglia inoltre anche nel prevedere il fallimento dello sharing privato: se c’è una cosa da imparare da queste iniziative è che la comodità di accedere alla condivisione
è una parte fondamentale del loro successo. I privati lo sanno bene ed hanno infatti organizzato il servizio con applicazioni per cellulare che eliminano l’uso di registrazioni preliminari, solito ostacolo burocratico al primo accesso.
La giunta comunale dovrebbe pensare a come tutelare tutte queste nuove forme di mobilità sostenibile, incrementando le piste ciclabili e difendendo gli utenti deboli dalle automobili.
Allargando le aree pedonali si potrebbe veramente iniziare a pensare a città meno impattanti per la CO2 e libere dallo smog veicolare, un problema urgentissimo che uccide ogni anno in Italia migliaia di persone.
Invece di allarmare la cittadinanza per catturare qualche voto, l’amministrazione comunale dovrebbe impegnarsi ad immaginare un futuro sostenibile ed a fare gli interventi necessari a metterlo in pratica.