Mentre in tutto il Mondo si allontanano le auto dai centri storici, e si favoriscono le alternative più sostenibili, a Forlì ancora una volta si torna alle idee di mobilità del secolo scorso, e si chiede di poter percorrere con le autovetture anche gli ultimi 150 metri rimasti liberi.
Quello che chiede Ascom non è certo una novità, ma ogni volta ci stupisce: come è possibile non notare che l’allargamento delle aree pedonali favorisce il commercio e le attività dei centri storici praticamente ovunque?
La crisi del centro storico di Forlì non dipende certo dalla mancanza di auto, e la distanza necessaria per arrivare dal parcheggio di via X Settembre al punto più lontano di Piazza Saffi è di meno di 200 metri.
La soluzione di far circolare le auto per tutto il centro non ha pagato, perché non provare con una sperimentazione a fare il contrario?
La Giunta comunale un anno fa promise di affrontare l’emergenza climatica, ma non ha fatto un solo passo nella direzione giusta. Non ha nemmeno previsto, come avevamo proposto nei mesi scorsi, di approntare un piano strutturale per la mobilità ciclabile, allargando ed ampliando la rete delle piste dedicate alle due ruote.
Non si può pensare di migliorare la mobilità senza riequilibrare gli spazi tra auto e gli altri mezzi, e non si può pensare di vedere un incremento degli utenti che usano le due ruote o gli autobus finché le macchine private non hanno limitazioni e possono parcheggiare sotto Aurelio Saffi.
Non serve tanta fantasia e non serve rileggere le proposte del dopoguerra, basta copiare le migliori pratiche da chi ha un centro storico più vivo del nostro.