In ricordo di Gino Girolomoni

Si è spento la mattina del 16 marzo 2012, all’età di 66 anni. Ma la parola “spento” è sbagliata. Il senso di scomparsa che s’accompagna sempre alla perdita di una persona nota, conosciuta, stimata, amata, in questo caso non sarebbe condiviso da lui stesso, così profondamente credente nella vitalità della Leggi tutto

IMU ALLE STELLE PER UNA CATTIVA POLITICA

Si fa pagare la cattiva politica ai cittadini più deboli, coprendo buchi di bilancio o ingrassando i soliti noti.

Tutto ciò è inaccettabile.

La nuova IMU nel Comune di Forlì è un salasso per le famiglie che ci sembra insostenibile e molto poco motivato.
Intanto si nota come si sia scelto di applicare le aliquote massime.

In un sol colpo per la prima casa, anche gravata d mutuo con la rivalutazione delle rendite catastali di 60%, dopo quella del 20% applicata precedentemente, si passa a pagare una imposta annua sull’immobile di 5,5/1000 da niente che si era pagato negli ultimi anni.

Ci sono poi le seconde case, date in uso gratuito i figli o date in affitto a canone calmierato : per queste, nonostante i risvolti sociali che ne caratterizzano l’uso si è deciso per un salasso ancor più pesante, come per le seconde case tenute nella propria disponibilità., per capitalizzare o per speculare.

Applicare il 9,8/1000 per ogni fabbricato anche se dato in comodato d’uso a un congiunto di primo grado, a un figlio, a un genitore, anche se dato in locazione con un affitto concordato, a canone calmierato secondo valori indicati dal comune stesso, significa passare dall’ICI fino ad un anno tenuta più bassa dell’ 1/1000, a riconoscimento dell’azione sociale svolta dai proprietari mettendo sul mercato alloggi che soddisfacessero le esigenze abitative di cittadini non proprietari, ad una tassa 32 volte maggiore di quella precedente (altro…)

Celebrazione dell’unità d’Italia al cipresso di Garibaldi a Dovadola

Una delle tante battaglie fatte contro la furia devastatrice degli “energumeni del cemento armato” , come li chiamava Amntonio Cederna, riguardò la SS67.

Vincemmo insieme alle associazioni a più riprese : quando facemmo bocciare dal ministero tutto il progetto da Rocca San Cassiano al Muraglione, quando impedimmo la devastazione del centro sorico di Dovadola, quando facemmo vincolare il cipresso di Garibaldi e la villa il Casone.

I sostenitori della costruzione della nuova strada hanno sempre cercato di denigrare e sminuire le ragioni che indussero il Ministro Ronchey a porre il vincolo ex lege 1089/39 sulla villa, sulla chiesetta e sul cipresso e ciò si è manifestato anche in occasione della celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia : ostentatamente e volutamene hanno ignorato l’evento storico riguardante la notte del 21 agosto del 1849.

Insieme con altri amici abbiamo deciso di colmare questa lacuna ed abbiamo organizzato, proprio al Casone, una piccola cerimonia nella quale potremo ascoltare l’inno nazionale, le parole dell’avvocato Campisi , studioso di Garibaldi e, ci auguriamo, del sindaco di Forlì Roberto Balzani, chiudendo in questo modo anche nel nostro territorio le celebrazioni dell’Unità d’Italia.

Vogliate dunque accogliere il nostro invito a partecipare a questa significativa cerimonia che si terrà domenica mattina alle ore 11 proprio accanto al cipresso.

Verrà affissa una piccola targa a ricordo dell’episodio storico, potremo ascoltare l’Inno di Mameli e anche gustare qualche fetta di ciambella offerta dai proprietari del cipresso e della villa.

Si trascrive di seguito la lettera inviata a Giuliano Amato, presidente del Comitato per le celebrazione dell’Unità d’italia, Presidente del Consiglio all’epoca del decreto di vincolo .

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SI TORNA A SPARARE A BAMBI

Domani 29 febbraio scade la sospensione decretata dalla Provincia di Forlì – Cesena per la caccia di selezione agli ungulati, decisa perchè persino a Bulbi era apparso evidente che le popolazioni di caprioli, cervi, cinghiali, daini, stremate per la neve e il gelo, richiedevano l’abbandono delle uccisioni.

Pochi giorni di sospensione e poi dal primo marzo si ricomincia, nonostante centinaia di ungulati siano morti in questo periodo impossibilitati a muoversi e ad alimentarsi in zone ove la coltre di neve misura anche 2 o 3 metri. (altro…)