Da anni ormai assistiamo ad una gara fra sostenitori della caccia senza limiti e regole, a chi fa di più e peggio per favorire coloro che uccidono animali per puro divertimento.
Tra i protagonisti di questi tentativi il senatore Orsi (PdL) ,relatore dell’ormai famigerato progetto di legge di riforma della 157/92 che prevede, tra le altre cose, l’apertura della caccia lungo le rotte di migrazione, la cancellazione delle specie “superprotette” , l’utilizzo di un numero illimitato di richiami vivi, la caccia nei territori e nelle foreste demaniali, l’esclusione da ogni tipo di protezione specie quali la nutria, le specie alloctone o esotiche come pappagalli, ermellini, scoiattolo grigio. Catturabili anche le specie in deroga come peppola e fringuello (si potranno cacciare peppole e fringuelli anche nei parchi). Il testo inoltre prevede la possibilita’ di sparare gia’ a partire dai 16 anni.
Ha fatto da battistrada a questo tentativo di stravolgere la attuale normativa sulla caccia un progetto di legge, il n.276 sottoscritto da l senatore Carrara e , sorprendentemente, dalla piissima senatrice Bianconi che dovrebbe dirci come la mette con i ripetuti richiami del Pontefice per il rispetto della Natura e la tutela del Creato.
Anche il leghista onorevole. Pini si distingue per il suo zelo pro caccia : presenta ormai in modo ricorrente emendamenti alla legge comunitaria per prolungare i periodi di caccia d’estate e d’inverno, mettendo a repentaglio soprattutto le specie migratorie.
In precedenza gli emendamenti sono stati dichiarati inammissibili dalla presidenza della Camera ma il nostro eroe ci sta riprovando anche in questi giorni, suscitando , come ovvio , le proteste delle associazioni ambientaliste.
Ma Pini, evidentemente insofferente alle critiche, ha deciso di querelare la Lipu che ha diffuso l’allarme nei confronti di questo nuovo tentativo di prolungare in modo inaccettabile la stagione di caccia e di determinare uno stravolgimento della attuale normativa.
Si tratta di una azione intimidatoria, inutile, con la quale non si riuscirà a spegnere una legittima e democratica protesta che poggia , fra l’altro sulle solidissime basi dei 19 milioni di cittadini che votarono al referendum per l’abolizione della caccia, ritenuta una azione crudele e barbara e che non hanno cambiato opinione.
Se Pini e la Bianconi ritengono che si debba riaprire il conflitto che la buona legge voluta nel 1991 dagli onorevoli Rosini e Procacci aveva consentito di superare facciano pure : siamo pronti a combatterli duramente.