Ridurre i rifiuti, aumentare il riciclo, ridurre drasticamente le quantità incenerite, fino ad azzerararle e a smantellare il mostro voluto dalla accoppiata Hera-Bulbi : questa l’unica risposta possibile agli allarmi dei medici.
Leggiamo con preoccupazione dell’allarme lanciato dai medici circa le concentrazioni di diossina nel nostro territorio.
Territorio che come altri è assalito da pericolosi inquinanti prodotti dalle combustioni degli impianti di riscaldamento, dalle combustioni del traffico automobilistico, ma che più degli altri territori ha sofferto per una lunga attività di inceneritori.
Inceneritori pubblici e privati che negli ultimi anni hanno visto raddoppiare il quantitativo di rifiuti che annualmente vengono inceneriti grazie alla accondiscendenza del titolare della Provincia di Forlì – Cesena.
Oggi sul tema rifiuti Forlì cerca di aprire una pagina nuova coinvolgendo i propri cittadini nella differenziaziazione domiciliare delle diverse tipologie di materiale “post-consumo”.
Una bella novità che, per le resistenze del gestore, viene introdotta gradualmente ma che deve avere un effetto diretto su quello che è il problema che i medici additano.
Con la raccolta differenziata porta a porta aumenterà il materiale di pregio avviato al recupero e sottratto all’incenerimento.
La domanda che viene spontanea è questa: l’inceneritore di Forlì brucerà meno rifiuti in modo direttamente proporzionale all’aumento della raccolta differenziata?
Occorre su questo tema essere chiari. La società che gestisce il servizio (HERA SpA) non appare intenzionata a gestire in questo modo le cose.
Si rende quindi necessaria l’istituzione di un comitato di controllo in cui siano rappresentati Istituzioni (Comune e Circoscrizioni), Associazioni di cittadini (da quelle ambientaliste ai sindacati a quelle dei consumatori) e rappresentanze politiche, al fine di analizzare i risultati delle azioni intraprese, le criticità e le scelte di un percorso, pur difficile, che porti alla riduzione degli sprechi, delle combustioni e dell’inquinamento.
No all’aumento dei rifiuti da incenerire
Quest’anno, col pretesto del Covid, l’inceneritore di Forlì brucerà 15’000 tonnellate in più del consentito (+12,5%). L’emergenza sanitaria non dovrebbe essere utilizzata come scusa per aumentare limiti già sovrabbondanti, che sarebbero stati già da rivedere Leggi tutto…