Il bilancio quotidiano di morti e feriti sulle strade è impressionante ma nonostante possa riguardare ciascuno di noi, siamo nati tutti pedoni e lo ridiventiamo quando non siamo in auto, il comportamento degli automobilisti non muta e velocità, disattenzione, incoscienza e consumo di alcolici è tale da continuare a falciare inesorabilmente gli utenti della strada più deboli e indifesi. I dati sono impressionanti e per lo più si tratta di bambini e anziani.
Vogliamo sfatare un luogo comune: gli incidenti stradali non sono una fatalità che non si può contrastare.
Ridurre morti e feriti sulle strade, in particolare urbane, non solo è possibile ma è doveroso ed è compito di una Amministrazione che voglia fare della sicurezza dei cittadini il proprio obiettivo principale.
Per questo non serve “coraggio” da parte degli amministratori bensi, al contrario, ci vuole coraggio a restare indifferenti di fronte a statistiche che ancora ci dicono di essere ben lontani dal traguardo: dieci morti nel 2008 con oltre 800 incidenti sulle strade di Forlì che già nei primi mesi di quest’anno ha registrato nuove vittime e feriti. In Italia, nel 2007 sono stati uccisi 627 pedoni e 20.525 feriti. Il 29% dei pedoni ha perso la vita mentre attraversava la strada sulle strisce. Tra i più colpiti ci sono gli anziani. Oltre il 50% delle vittime ha più di 65 anni. ( dati 2007 dell’osservatorio regionale per l’educazione stradale e la sicurezza).
Numeri che devono portarci in prima linea contro queste assurde stragi taciute con cinismo da chi, invece di impegnarsi su questa vera emergenza, strumentalizza il diritto alla sicurezza dei cittadini paventando criminalità diffusa nella nostra città.
La sicurezza stradale in città, infatti, è il risultato delle azioni che una amministrazione locale mette in atto e a Forlì i prossimi 5 anni di mandato vedranno, con Roberto Balzani Sindaco, una politica strutturale ad essa dedicata. Noi Verdi lo abbiamo proposto ed è diventato patrimonio ed impegno del Candidato Sindaco.
Finora non è stato così e noi intendiamo modificare la scala delle priorità.
Vogliamo declinare positivamente il principio, invocato da più parti secondo il quale la vita deve essere in testa a tutti i valori e obiettivi di chi governa, affermando però che ciò deve essere vero sempre, anche quando ci si occupa di traffico e mobilità.
Non più interventi considerati residuali al punto da lasciarli a metà: zone 30 avviate e non completate, piste ciclabili scollegate, segnaletica contraddittoria, percorsi sicuri casa-scuola rimasti solo enunciati.
Gli spazi devono essere riorganizzati per garantire strade sicure. Dobbiamo rallentare fisicamente il traffico nelle zone abitate, vogliamo che anche nella nostra città si realizzino quegli interventi di mitigazione che rendono belle, sicure e vivibili le città europee.
Non dovrebbe essere difficile dato che gli interventi sono fra i meno onerosi per l’amministrazione locale e tutti, a parole, sono concordi nel pronunciarsi a favore della sicurezza di pedoni, ciclisti e di tutti gli altri utenti della strada.
I fatti, però, dimostrano il contrario perchè agire per questi obiettivi significa modificare profondamente le abitudini dei cittadini costretti da decenni ad usare caoticamente strade, piazze, marciapiedi..
Non c’è da meravigliarsi quindi se una lotta serrata ai comportamenti scorretti (sosta selvaggia, uso improprio di ciclabili e marciapiedi, ecc..) provoca inizialmente proteste anche molto rumorose.
Chi amministra però deve saperle superare coinvolgendo tutti i cittadini, rendendoli protagonisti dei cambiamenti e ascoltandone le proposte senza rinunciare – per una fittizia pace sociale e per compiacere qualche clientela – al vero obiettivo: zero morti sulle strade.
I Verdi non lucrano elettoralmente sul diritto alla sicurezza dei cittadini ma ne fanno un obiettivo a 360° della loro attività politica e amministrativa.
Forlì, 3 giugno ’09