A livello nazionale i fondi per il dissesto sono stati ridotti del 425%
In questi giorni di campagna elettorale abbiamo assistito a due passerelle del Ministro Matteoli accolto benissimo dagli “oppositori del regime” locali che invece di contestargli le politiche disastrose del suo governo, gli hanno chiesto soldi per strade, autostrade, vie Emilie bis, Cervesi e chi più ne ha più ne metta.
Nessuno che abbia chiesto uno straccio di finanziamento per mettere in sicurezza il territorio della Provincia, che, come tutti sanno, è molto fragile e presenta numerose situazioni di criticità.
Il segnale che ha offerto Roncofreddo è assai preoccupante : in genere gli insediamenti storici non sono interessati dai movimenti franosi per la cura con cui anticamente si sceglievano i luoghi per costruire, le frane colpiscono sempre più spesso le zone di recente espansione urbana come testimoniano i recenti episodi verificatisi in Sicilia e in Calabria.
Per questo motivo sarebbe preferibile che la Provincia , invece di pensare ad altro asfalto, facesse un serio piano di messa in sicurezza del proprio territorio e andasse a reperire le risorse necessarie per attuarlo.
E’ un opera assolutamente prioritaria. Purtroppo però a livello nazionale le cose stanno andando malissimo : il governo nazionale ha ridotto i fondi per la difesa del suolo del 425% ( si quattrocentoventicinque % ) , da 510 milioni di euro del governo Prodi ai 120 del governo Berlusconi.
Con che faccia il consigliere Nervegna, in gita a Roncofreddo, dice che si impegnerà ( !!! ) per la frana e che i cittadini possono rivolgersi a lui ?
Cercherà di citare i soldi stanziati dal CIPE per tutti i tipi di calamità, purtroppo un’altra operazione di facciata per far operare dei supercommissari al di fuori di ogni regola, operazione che richiede anche un piano nazionale che nessuno vede all’orizzonte.